Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 39

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mostraro Dio in fisica, e non quelle di Aristotele, che ogni
mobile è di altri mosso, e per non gire ad infinito trova un
primo motore immobile, imperoché è fallace fondamento di
logico vanissimo, poiché il fuoco da sé si move in su, e la
pietra in giù, e l’angelo e l’anima di luoco in luoco comunque
vadano; e questo principio in fisica io destrussi, e così Seneca
e molti dotti trovorno esser vano.
Dunque dalla ragione per tutto conspersa ho trovato la prima
Ragione, primo verbo e prima sapienza, e così la chiamo
non come ragione del discorso humano, ma come discorrente
eterno in tutto e per tutto e sempre, e dall’effetto nomino
la causa come posso, e viddi che la vita beata consiste in conoscer
questa prima causa, farsi simile a lei, e goder lei; e che li
principati humani senza lei son un cadavero fetente, come
la filosofia di Epicuro.
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11. Con la medesima via trovai che Dio era prima potenza
da tutte le potenze argomentando la prima, e così primo
amore, come prima sapienza. E di tutto scrissi cose non
vulgari, che convinceno ogni sofista peripatetico et epicureo
soccitato; et altre ragioni non dico, perché passo alli governatori
del secol nostro, che per raggion di stato reggeno, e sconosceno
la ragion prima, e di questa intendo assicurarli, come
ho assicurato me medesimo fra le tenebre.

12. Siamo poscia forzati a confessar che questo primo architetto
sia incorporeo, contra Macone, e non sia anima informativa
del Mondo, contra Varrone; perché, sendo mista,
non potria lavorare e distinguer l’ordinanze di varii enti che
ogn’hor si fanno, e saria dalla corpolenza fatigata come l’anima
nostra, e non averia il Mondo architettato, ma sempre
eterno bisogneria confessarlo, come è la forma sua.

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