Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 40

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Et è forza affirmar che questa mente abbia produtto il
Mondo, poi che ella il governa, e il Mondo è composto
di contrarii, e le parti componenti per natura precedeno il
composto, e han bisogno d’uno ordinante artefice, che le
colleghi insieme a componer un sifatto animale, perché da
per sé l’un fuggendo l’altro mai a questa ordinanza e compositione
artificiosissima sarian venuti.
13. Et è da ridersi di Lucretio epicureo, che stima il Mondo
a caso, agitandosi gl’athomi nel vacuo, esser nato dal congresso
di quelli; perché mai il caso non haveria tanta ordinanza
construtto. E per star nel suo essempio, che dice sì come
24 lettere con vario ordine poste compongono tanti libri, così
degl’athomi variamente ordinati più mondi nascono a caso,
dico che mai queste lettere che io ordino gettandoli a caso
non arrivariano a questo ordine di componer questo libro,
come io lo faccio con arte, né mai gittando le lettere per terra
si accoppiariano a far la Eneida di Vergilio: ma l’arte di Vergilio
in pochi anni le ha ordinate alla costruttion di quel composto.
Talché negar l’architetto del Mondo è come dire
che l’inchiostro cadendo a caso ha formato tutte queste lettere
insieme, e fece questo libro, e che le pietre, e calcina e
legnami a caso si uniro a formar questa casa. O stoltitia grande.
Se il caso può far quel che fa l’arte, dunque sarà egli Arte;
o meglio è chiamarla causa artificiosa quella che le cose forma,
e non caso.
E Lucretio sforzatamente disse poi «quod certis in rebus
insit secreta facultas»: ecco la secreta facultà e sapienza architettrice;
e chi la nega con ragione confessa la ragione prima,
e chi la nega senza ragione confessa che parla a sproposito
et a caso, e non è degno di credito.
14. Di più, Macchiavellisti epicurei, se voi con arte governate
lo stato, perché negate la prima arte? havete fatto voi voi

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