Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 66

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Doma li metalli, ne fa armi e strumenti a consumare pietre,
monti, la terra, l’arbori, e di tutti si fa case, città, fortezze,
giardini, e gode d’ogni cosa tanto mirabilmente che nullo
animale sa una piccola cosa di queste fare.
Ma l’arte humana è sì stupenda, che ben mostra divinità in
noi. Camina l’huomo per mare come per terra, doma l’oceano,
li venti, cinge la terra con una bossola, si guida nel buio,
sa le stelle e le terre verso dove e donde passa. Tuona in guerra
come Giove con li archibugi; si fa obedire dal cavallo ad ogni
suo atto, vince il Mondo tutto, lo camina, intende e vede
come se egli fosse Dio dell’universo.
2. La maraviglia poi de l’arte del fuoco, con la quale
doma li metalli, e ne fa tanti stromenti, si scalda, coce le vivande,
l’assapora con sale e grasso di belve e di arbori con
tanta esquisita industria, e fa giorno quando è notte nelle sue
stanze: cose a nullo convenienti, si non all’huomo, ben è segno
di sua divinità.
3. La scrittura poi con che significa alli futuri et agl’assenti
su la carta il suo concetto, facendo parlar le cose inanimate,
assai più mostra dell’eccellenza humana, e molto più la lingua,
che dona all’orologio di distinguere e significare, come
fan le sfere celesti; lascio che altri han fatto volatili colombe,
et aquile, e mobili statue di materia inanimata, e che molti
volano in cielo.
4. Ma più stupenda cosa è senza ale alzarsi al cielo, e notar
gl’equinottii e tropici, il corso de le stelle, e le influenze di
ciascuna in particulare, et avisar gl’altri, quando sarà gl’eclissi

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