Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 97

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morire per la verità che il suo signore li donò ad annuntiare, o
fuggon la morte, e si non hanno altro interesse che l’honor di
Dio, e quel che da lui aspettano, e non dalli populi, overo
fugon la morte et hanno interesse alcuno.
6. Se han la patente da Dio e li contrasegni che son li miracoli
sopranaturali sigillati col sangue, e se li miracoli son de la
magia naturale o della fittitia e diabolica, o dalla sopranaturale
e divina.
7. E se Dio auttoriza li sequaci di detto messagier di Dio con
li medesimi miracoli e sangue sparso volentieri che in ciò sta
tutto il negotio, e si vede che non furo ingannati né ingannatori.
8. Mira poi se sequita per sempre il medesimo modo di far
miracoli nelli posteri più buoni, e se la credenza certa e leale
partorisce effetti miracolosi contra demoni, et infirmitati,
e contra tutti i mali a cui la religion si oppone con l’animo
di quel Dio che adora e desiderio di morire, per acquistar
quel che il legislatore promette.
9. E bilancia bene poi li premii e pene temporali et eterne
che promette alli osservatori e trasgressori, che questo è di
gran momento, e se li spoglia o indota.
10. Dopo si deve mirar se il legislatore hebbe testimonianze
profetiche che lo prenuntiassero, e di che qualità.
11. E se la profetia era naturale o divina, e se dopo lui son
venute le cose che esso ha profetato, e di che manera le predisse,
o per naturale o per divina arte. e così li suoi preconi, et
attestatori.
12. Anco dalla vita del legislatore e di suoi, se fu con patientia
grande, virtù eroiche et esempii santi, e dalla bontà o
malvagità, gravissimo si piglia argumento.

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