Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 52

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poi migliorata dall’istessa sapienza fatta huomo nel Vangelio.
Nulla legge dunque obliga la republica se non in quanto è esplicativa
della legge eterna per mezo della divina naturale, o scritta, o in
quanto è applicativa di quelle universali al particolar tempo, e loco,
e persona. Et quando repugna alla legge divina scritta, o naturale,
non è legge ma regola storta de’tiranni, o d’ignoranti.
E così
Gersone et il Soto si conciliano senza errore.
Perché la vera signoria si fonda sopra il valor dell’animo, e sopra
la sapienza, et sopra l’amor del publico; et la tirannia su la forza, su
l’astutia, e su l’amor proprio, et amar gli altri non per Dio, ma per
suo utile e gloria, e non di Dio, et de suoi vassalli, per questo si è
trovato, che la mancanza della forza e della sapienza si supplisca con
la legge, e con le mani del commune, et che stia bene la signoria solo
in colui che ama Dio perfettamente, et li popoli come figli di Dio, et
che impera per benefitio d’altri, et mette la vita per quelli
; et egli
solo honore et gloria da Dio aspetta, a cui pasce il gregge, e di cui è
locotenente, et dalli popoli non cerca robba, né gloria, come fine
proprio, ma come mezo da conservarsi et d’essere obbedito in benefitio
loro.
Chi veramente ama Dio è sapientissimo, benché ignori tutte le
scienze, e se ha forza d’animo, è attissimo al governo, perché sarà
osservante della legge. E questa è la sapienza con che ha da regolarsi,
et la farà osservare ad altri, et sarà savio in tutte l’hore; perché la
legge in tutte l’hore è uguale, né da passione può esser pervertita,
sendo ella amante de Dio legislatore, né da infirmità corrotta, sendo
ella in sé sempre sana nel modo che fu scritta. E di più siamo certi
che Dio assiste a suoi amici, che non errino.

In tre modi s’acquista il dominio vero, o violento: o captivando
gli animi, come fanno i sapienti con virtute; o li corpi, come fanno
quelli che occupano il regno d’altri, o comprano; o li beni esteriori,
come i corsali, et fuorusciti. Questi ultimi pigliano dominio, et non
lo tengono ad horam. Li secondi presto si fanno gran signori, et presto

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