Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 390

Precedente Successiva

Spagnoli cadeno o sottostanno. Però S. Paolo dice, Rom. 11, che li
Giudei primogeniti cadendo, fur li Gentili esaltati e insertati nel seme
della promissione, come l’ogliastro nell’oliva; ma volendo quelli risorgere,
son di nuovo conglutinati all’oliva, e ciò con maggior gloria
loro e piacer di Dio: Nam si delictum eorum est divitiae gentiun et gloria
mundi, quanto magis plenitudo eorum?
, etc. E quae assumptio nisi vita ex
mortuis?
Per tanto dico, che sendo diminuta la possanza di Francesi
primogeniti in casa di Valois, laonde crebbe la Spagna, così rilevandosi
in casa Borbona, sarà maggior che la gloria dello Spagnolismo quintogenito:
Sine poenitentia enim sunt dona Dei.
Al secondo, dico ch’il titolo di Catolico non è maggior ch’il titolo
del Cristianissimo, né in ordine allo spirituale né al temporale imperio:
perché Cristo vuol dire Verbo, Ragion e Sapienza e Virtù di Dio,
dalla quale per natura semo detti razionali, e per grazia poi cristiani.
Dunque il Cristianismo conclude e della natura e della grazia l’imperio.

E quel titolo d’universale riguarda la fede universale, la qual il Re
Cattolico spande per attorno la terra a tutto il mondo, e questo ministerio
non vince l’autorità, perché gli Apostoli caminaro il mondo
spargendo la fede, né però son maggiori che Cristo, che la sparse solo
in Giudea personalmente.
Vero è che fu alli Spagnoli dato questo officio,
ma perché l’han abusato desertando il mondo e annihilando il
genere umano, come si legge nell’istorie loro, e abbandonaro quella
novella Cristianità per cacciar gli occhi a Cristiani del mondo vecchio,
tal che per un passo di terra in Italia hanno sparso più di sangue che li
fiumi di quella porton acqua, e più oro

Precedente Successiva