Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 376

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Tob. 6, e in Isaia cap. 60: Gens et regnum quod non servierit tibi peribit.
E altrove: Erunt reges nutricii et reginae nutrices tuae: vultu ad terram
demisso adorabunt te: pulverem pedum tuorum lingent
, il che fanno i re
baciando i piedi del vicario di Cristo, e lo prefiguraro in tre regi Magi
nel suo nascimento, perciò che, come s’è provato in Physica e Astrologia,
ciò che si fa nel nascimento d’un uomo o d’un regno si continua
nella vita dell’uomo e del regno.
Così come in un seme sta tutta l’erba,
che si stende poi da quello etc. Quelli dunque principi cristiani averanno
più parte in questa Monarchia che più s’accostano a Cristo Dio
uomo, re e sacerdote, secundum ordinem Melchisedech regis sacerdotis, a
cui cantamo: Fecisti nos Deo nostro regnum et sacerdotes, Apocal. 1, e
questo si vede adimpito. Ancor che i politici non credeno, pur si vede
che la religione sempre ha dominato sopra la politica e dominerà,
come l’anima al corpo, e il culto di Dio al culto delle creature, e chi
non crede in conscienza è forzato a creder in fatti. Or perché s’è provato
nelli Profetali per profezie e rivelazion di Santi ch’in questo secolo
ha d’esser un monarca universale per la nova stella e ritorno delle
congiunzioni magne al primo trigono, vediamo chi può esser quello.

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