religione - Et {Dio} impose || alla mente da sé creata la Religione nell'intelligenza e | credenza delle cose divine, confirmata dalla conoscenza | delle cose visibili imagini di quelle; et nella memoria de | benefici fatti in darci l'essere, et delle promesse | della gloria che si può sperare da tanto Padre Dio, et de | modi ch'egli tiene in fare et disfare ciò ch'è buono per | l'universale; et nella volontà amante esso sommo Bene o | per lui ogni altra cosa ben operante: communicando | queste potenze l'anima divina allo spirito suo, aumenti | tutte le virtù communi et le renda perfette. Epilogo 452. Ma quella che le | divine cose conosce, per cui si sprezza il cibbo, et la sanità | si spende a i studij, et la vita istessa si rifiuta per saper | che cosa è Dio et gli effetti suoi, et per mantenere il suo | culto, è vera sapienza dell'anima immortale. Et è essa | Religione, alla quale gli animali non badano, perché niun | ente cerca quel bene di cui non è capace, benché habbino | tutti gli enti naturale inclinatione di riverire il Creatore; | et chi più può et chi più sa, et più vuol farsi bene. 508. Onde s. Paulo sentìa la repugnanza | in sé della natura vitiosa con la legge divina infusa nella | sua mente. Per questo è vero che l'huomo non può oprar bene | senza la gratia universale di Dio, prima sapienza illuminante | ogni virtù, né bene meritorio senza gratia speciale. Però | i Peripatetici, che dicono le virtù essere habito dell'uso, son Pelagiani. | Et chi dice potenza naturale come noi il vitio in potenza | non erra, perché alla virtù natia dona merito di bene naturale, | ma alla commandata dalla Religione sopranaturale merito attribuisce. | Onde con la prima i Gentili, con la seconda i Christiani | si guidano. 516. Ma quelli che per l'amor di Dio digiunano non vitio, | ma santità posseggono, la quale nasce da Religione, onde | ogni virtù nell'alma superiore deriva. Et che ella commanda | virtù si face, sendo la virtù ragione et consiglio, | et ragion sovrana sendo Dio, onde tutte le ragioni | pendono. 523. La Religione sia l'anima di tutto | questo corpo mistico, che mediante l'unità sua vi unisce; | spirito sia la legge, gli huomini siano corpo, gli agricoltori | siano mani, i savij gli occhi, gl'ignoranti ventre, gl'intestini | artefici, i providi fegato et cuore, cioè granari et | serbatori, i marinari siano piedi et li naviganti, gli ambasciadori | l'orecchie etc. 552. L'astuto cerca inganni bassi e fraudi contrarie al suo popolo, per | debilitarlo e sbassarlo. La prudenza usa inganni amorosi e utili, per | farlo savio e legarlo a far l'officio suo, come usò Numa, per farsi venerando, | e per tenere in freno Roma con la religione. Mon. Spagna 38. Sì come provai con ragione divina, ora provo per ragione politica | che in cristianità non ci può esser monarchia universale che non sia | dependente dal Papa, perché in vero dovunque si trova un principe il | quale abbia un altro sopra di sé, che regni con sola religione, non che | con armi, come è il Papa, giammai può arrivare alla monarchia universale, | perché ogni cosa che tenta li viene rotta in mano dal superiore, | perché la religione o vera o falsa sempre ha vinto quando ha | credito, perché lega gli animi, onde pendono i corpi e le spade e le | lingue, che sono strumenti d'imperio. 44. Si vede poi che in cristianità nessuna monarchia è sublimata per la | soggezione che hanno al Papa, e Macometto, aspirando a quella, fece | religione nova, per non avere a perdere, perché contra la religione non | vagliono armi, se non un'altra religione migliore senza armi, o peggiore, | ma che gusti al volgo e sia più armata. 46. Onde Carlo Magno, volendosi | sublimare alla signoria del mondo, si dichiarò protettore del Papa, | e proteggendo lui e il Cristianesimo, aggrandì se stesso. Però aspirando | a tanta signoria il Re di Spagna, o bisogna che facci religione | nova, il che gli è contraddetto da Dio e dalla ragione politica. | Primo, perché questo non si deve fare se non nel principio dell'imperio | come fece Macometto, Pitagora e Romolo, altrimenti ruinerà, | mutando gli auspicii dell'imperio e dominio, il quale essendo fondato | nella credenza di Cristo, i popoli tutti si ribelleranno subito, e giammai | imperio più certamente rovinò che col mutare della religione, se | l'istorie bene si leggono. 46. Onde Carlo Magno, volendosi | sublimare alla signoria del mondo, si dichiarò protettore del Papa, | e proteggendo lui e il Cristianesimo, aggrandì se stesso. Però aspirando | a tanta signoria il Re di Spagna, o bisogna che facci religione | nova, il che gli è contraddetto da Dio e dalla ragione politica. | Primo, perché questo non si deve fare se non nel principio dell'imperio | come fece Macometto, Pitagora e Romolo, altrimenti ruinerà, | mutando gli auspicii dell'imperio e dominio, il quale essendo fondato | nella credenza di Cristo, i popoli tutti si ribelleranno subito, e giammai | imperio più certamente rovinò che col mutare della religione, se | l'istorie bene si leggono. 46. Si | devono proponere cose ammirabili, che facciano il Re di Spagna | ammirabile in religione, prudenza, valore e profezia, perché dove | queste cose inchinano, l'imperio inchinerà necessariamente. E perché | queste grandezze sotto gli auspicii dell'imperio d'Italia, che è oggi | germano, hanno da succedere, chiaro è che si deve sforzare che | l'imperio gli venga in mano. 52. {Il Re} Deve dunque essere prudentissimo, come ho detto, per temperar | le dette passioni, ma sopra tutto sola la pietà e religione basta a governare | bene, come in Constantino, Teodosio e altri si scorge. 84. Però è ignoranza grande dei principi lasciare entrare novità di | religione nel suo regno, perché questa domina gli animi. Onde Saul, | vedendo che David dominava gli animi del suo popolo, subito augurò | la propria rovina, e i mali di Germania e Polonia e Francia per lo | rubamento degli animi sono infiniti dopo Lutero. 88. Ogni uomo grande che ha instituito monarchie nuove ha mutato | le scienze, e spesso la religione, per farsi ammirabile appresso ai | popoli, onde a lui concorressero. 94. Quando si spopula un paese perché è d'altra religione, subito si | deve mandar nova legge per mano di un vescovo e di un capitano | grande, e quivi colonia porre di gente opposta. Onde in Africa Fiandresi, | | si devono mandare ad abitare. 104. Onde dico che il | Consiglio della navigazione a Portoghesi più si deve e a Genovesi; | quel delle arti mecaniche di far fabriche e fuochi artificiali e machine | ad oltramontani; quelle di governo alli Italiani; quel del mantenimento | delle fortezze e sentinelle ed esplorazioni e ambasciarie e della | religione a Spagnoli più si conviene. 108. Di più, il Papa ammette a sacerdozio, a vescovati, a cardinalati | ogni uomo d'ogni nazione, o povero o ricco o barbaro o latino, come | ordina san Paolo, s'egli vuol esser savio e buono, e però il suo dominio | è grande e unito, che così domina in Spagna, nel Mondo nuovo, in | Africa e Francia come in Italia, ai suoi vassalli per il vincolo della religione | comune, e tale unità mantiene li animi uniti, onde resulta | l'unione delli corpi e dell'armi, e però il Re, che cura l'unione delli | corpi e dell'armi e fortune solamente, ha il dominio più estrinsecato e | men forte, se la religione non lo fortificasse, unendo li animi, e si vede | che l'Imperator germano, che ha i popoli divisi in religione, non li | può dominare come il Re nostro e il duca di Baviera meglio fanno. 140. E vi son tre sorti d'unioni: l'una è delli animi, fatta dalla religione, | e questa è la più forte, perché unisce nazioni diversissime in | opinione, onde pende la voluntà e l'azione, e poi la lingua e l'armi in | uno si uniscono. Così il Papa domina in Europa, Asia, Africa e America | a tutti Cristiani con questo vincolo, e l'Imperatore germanico non | può dominare Germania, unitissima d'armi, di corpi, riti, abiti e costumi, | perché li manca questa prima unità, e vi sono tante opinioni | quante teste. Onde gl'Inglesi e Svizzeri si sforzaro ad una setta o due | almeno tirare i loro, per meglio dominare, e in questo non vale divide | et impera, ma divide et perde. 216. Perché quel paese {il Mondo novo} da questo è lontano, è necessario unirlo, ché | senza l'unione l'imperio manca. La prima unione è la buona religione, | però si guardi ogni porto e ogni bocca di fiume con torri grosse, che | non vi entrino li Inglesi a seminar l'eresie, che si perderebbe ogni cosa. 350. {I Solari} Dicono ancora che la povertà grande fa gli uomini vili, | astuti, ladri, insidiosi, fuorasciti, bugiardi, testimoni falsi; e | le ricchezze insolenti, superbi, ignoranti, traditori, disamorati, || presumitori di quel che non sanno. Però la communità tutti li | fa ricchi e poveri: ricchi, ch'ogni cosa hanno e possedono; poveri, | perché non s'attaccano a servire alle cose, ma ogni cosa | serve a loro. E molto laudano in questo le religioni della cristianità | e la vita dell'Apostoli. Città del Sole 25. Ma chi mira la costruzione del mondo, l'anatomia | dell'uomo (come essi fan de' condennati a morte, anatomizzandoli) | e delle bestie e delle piante, e gli usi delle parti e | particelle loro, è forzato a confessare la providenza di Dio ad | alta voce. Però si deve l'uomo molto dedicare alla vera religione, | e onorar l'autor suo; e questo non può ben fare chi | non investiga l'opere sue e non attende a ben filosofare, e chi | non osserva le sue leggi sante: | Quel che non vuoi per te non far ad altri, | e quel che vuoi per te fa tu il medesimo. 53. 6. La communità dell'animi la fà e conserva la scienziata | religione, la quale è anima della politica e diffesa della legge | naturale. Afor. pol. 91. 7. La communità della religione più stringe in primo luoco | perché unisce diversissime nazioni, onde ai Cristiani d'Asia, | d'Affrica, d'Europa e di America per tal legame un Pontefice | Romano signoreggia. 91. Ma le contese della religione varia | e delle fortune sempre rovinano le repubbliche, massime | quando vincono pochi; et in Fiandra, perché la plebe vince | e la guerra di Spagna li tiene uniti, non roinano per diversa | setta tanto presto, come avvenne a Francia, Polonia, | Ungaria; e questo si dice delle varietà interne. 96. Alli meridionali, massime che stanno sotto i Tropici, non | convengono se non principati che a bacchetta commandino | e leggi severe, perché sono deboli di forza et astuti, e religioni | ceremoniose sempre serbano per questo medesimo. 105. 45. Le colonie deono essere delli propri cittadini del capo | del imperio e dei convicini, come di Romani e Latini, e | devono esser locate in tante città quante bastano a mantenere | la provincia occupata, le quali città saranno le metropoli || del paese, overo altre fatte di novo, se gli paesani non | convengono al costume de' coloni novi o al commodo. Però | si pigliano con novi nomi, leggi, religioni, e si dividono i | campi a tutte le case egualmente, secondo la vertù loro, | per la legge Agraria [de termino moto]. 106. 58. L'uomo e la femina, che sono il primo elemento della | republica, consistono d'animo e di corpo e di beni esterni. | La republica ha per anima la sapienza e la religione. Per | corpo il senato et il consiglio e tutti quelli che possino aver | ufficii. 109. 62. La lingua è instromento della religione e della prudenza, | cioè delli beni dell'animo. La spada è strumento del | corpo e della fortuna. Li denari sono strumenti secondarii | del corpo che all'industria soggiace, ma gli veri strumenti | sono la lingua e la spada sola, et ambo forti. 110. 68. Chi esercita la lingua e l'ingegno solamente diviene | preda di chi essercita l'arme et il corpo. Però Saturno e gli | Dei, antichi Reggi, sendo sacerdoti con la sola religione || governanti, non mantennero l'imperio, perché Giove con | l'arme gli lo tolse, e Perseo guerriere tolse il regno ad | Atlante astrologo, e Pitagora da altri fu privato, et i Papi, | quando non aveano l'uso delle armi, spesso erano prede | degl'inimici loro e spesso degl'amici. 112. 69. Chi esercita solamente l'armi e non l'ingegno e la | lingua ad unire il dominio, poco può ben durare. Onde | l'Imperador Germano, avendo disuniti di religione i popoli, | nulla puote con loro; e questi sono spesso preda di chi usa | l'ingegno, come l'Imperadori furo posti e deposti dalli | Papi, e gli Reggi Ebrei dalli Profeti savii, e li Tartari | preda delli Papassi di Macone. 113. 71. Quindi segue che i Settentrionali, sendo possenti d'armi | e di moltitudine per la fecondità, sempre hanno occupati | i regni meridionali; et i Meridionali, sendo possenti | di religione e d'ingegno, sempre hanno dato legge a' Settentrionali, | quantunque loro vincitori. Onde i Turchi e Tartari | pigliarono legge e religione dagli Arabi vinti e gli Unni | e Goti dalli Romani appresero legge e religione, alli quai | dominarono con l'armi. 114. 71. Quindi segue che i Settentrionali, sendo possenti d'armi | e di moltitudine per la fecondità, sempre hanno occupati | i regni meridionali; et i Meridionali, sendo possenti | di religione e d'ingegno, sempre hanno dato legge a' Settentrionali, | quantunque loro vincitori. Onde i Turchi e Tartari | pigliarono legge e religione dagli Arabi vinti e gli Unni | e Goti dalli Romani appresero legge e religione, alli quai | dominarono con l'armi. 114. 71. Quindi segue che i Settentrionali, sendo possenti d'armi | e di moltitudine per la fecondità, sempre hanno occupati | i regni meridionali; et i Meridionali, sendo possenti | di religione e d'ingegno, sempre hanno dato legge a' Settentrionali, | quantunque loro vincitori. Onde i Turchi e Tartari | pigliarono legge e religione dagli Arabi vinti e gli Unni | e Goti dalli Romani appresero legge e religione, alli quai | dominarono con l'armi. 114. 78. La parte che Dio ha negli imperii per la religione mantiene || il sacerdozio. Però nessuna republica o principato fu | né si può fare senza sacerdozio. 115. 82. La religione deve essere reverenda e non volgare, e | più a Dio et alla natura conforme che all'arte. 116. 84. La religione che contradice alla politica naturale non | si deve tenere. Però essendo afflitti i Giudei, che non combatteano | il dì del sabbato contro Pompeo et Antioco, che a | quel tempo gli assaltarono, i Maccabei hanno interpretato che | in tempo di necessità sempre si deve combattere. 116. La setta || Luterana e Calviniana, che nega la libertà del arbitrio e | di far bene e male, non si deve mantenere in republica, | perché i popoli ponno rispondere al predicante della legge | che essi peccano per fato e non ponno osservare, ché non | son liberi in questo, come Cicerone ben scrisse: La scienza | che contradice alla religione non si deve tenere. Ecco Aristotele | aver fatto più male che bene a Cristiani e Saraceni | ex Averroè. 117. 85. La religione che ripugna alla politica commune patisce | presto mutazione di riforma: però non può durare la | Luterana e Calviniana, né quella di Moisè di non mangiar | carne di porco, né quella degli Apostoli dell'astenersi dal | sangue e dal soffocato; e però sono leggi religiose a tempo | e luogo serventi, e son leggi religiose eterne e communi ad | ogni nazione, e son leggi religiose a nullo tempo e luogo | buone, come quella del negato libero arbitrio e di sacrificar | uomini. 117. 86. Tutte le religioni e sette hanno il lor circolo, come le | republiche di monarchia in republica popolare, e da quella | ad un viene, poi a molti e poi a tutti, per la medesima et | altre vie. Così, quando le sette arrivano all'ateismo, nasce | l'ultima mal patenza del popolo et il fine dell'ira di Dio, | e tornano a bene con pena. 117. 88. La religione nella quale il sommo sacerdote non regna | con l'arme, non può capire più principati: se non, seranno | sette d'eresie, e però i Persiani, i Turchi, i Tartari et i | Mori, sotto il sacerdozio di Macone disarmato, vivono | ogn'uno secondo l'eresia propria, senza pendere da un capo, | né può novo impero senza nova eresia in quello fondarsi. 119. Altri fecero | nova religione e setta in tutto conveniente al gusto popolare, | come Macone, e questi fondarono imperio levatosi dalla | maggioranza del Papa e dei suoi regi; ma la setta loro ha | più difetti, perché manca con l'arme, e non cape più prìncipi, | e repugna a Dio in più cose, ut alibi. 121. 92. Poiché saranno mutate tutte le sette e religioni et i | modi delli principati e dell'altre communità, necessariamente | si verrà alla prima signoria naturale divina, che regni un | re sacerdote solo, con il senato di ottimati, eletto da gl'ottimi || e del lor numero, come instituì Dio e come lo disputai | nella MONARCHIA CHRISTIANA, che converrà essere per la profezia | e per lo circolo delle cose arrivato al primo stato innocente | naturale. Et indi al cielo beato transferendoci il Giudice | dell'ultima appellazione, che i Cristiani meglio degl'altri | predicono, se ben tutte a questo alquanto accordano le nazioni. 121. 99. Chi occupa paese d'altra religione deve andare ad abitarlo | per mantenerlo, come il Turco in Costantinopoli, o | farlo transmigrare, come fe' Nabucodonosor li Giudei di Gerusalem, | o fondar colonie nelle metropoli e nuovi costumi | e predicanti mettere, e mutare le leggi, et abbassare i capi, | come fece Ciro in Lidia e gli Spagnuoli nel Mondo Nuovo. 124. Se vogliono venire alla tua religione, farli artefici e mecanici | sotto la tua colonia; se non vogliono, farli servi e transmigrarli. | Ma se sono dell'istessa religione si devono con | la benedizione del Sommo Sacerdote commune tenere e presidiare | di tuoi soldati, non mutar le leggi subito, ma a poco | a poco, mettendo i supremi giudici de' tuoi e gl'inferiori | del paese, et agguagliar li potenti con li plebei, se ti furo | contrari. 124. 112. Di più la divisione della religione, benché non predichi | contra lo stato, roina l'imperio, come il Francese, il Germano, | il Polono, che, se ben non si perde, si debilita. Rimedio | è una sola religione mantenere, come fa il duca di | Baviera, e far vivere l'altre strettamente senza dominio, come | il Turco fa stare i Giudei e Cristiani sotto i suoi, ma disarmati || et avviliti. Però ogni divisione è odiosa e col tempo | et occasione apporta male, e più la divisione della religione, | che divide gli animi, i quali dividono i corpi e per conseguenza | l'armi e la fortuna. Sorgerà o Mosè o Scanderbego | contra lo Stato etc. 129. 112. Di più la divisione della religione, benché non predichi | contra lo stato, roina l'imperio, come il Francese, il Germano, | il Polono, che, se ben non si perde, si debilita. Rimedio | è una sola religione mantenere, come fa il duca di | Baviera, e far vivere l'altre strettamente senza dominio, come | il Turco fa stare i Giudei e Cristiani sotto i suoi, ma disarmati || et avviliti. Però ogni divisione è odiosa e col tempo | et occasione apporta male, e più la divisione della religione, | che divide gli animi, i quali dividono i corpi e per conseguenza | l'armi e la fortuna. Sorgerà o Mosè o Scanderbego | contra lo Stato etc. 129. Ben si deve stimare che tra l'api e animali gregali | ci sia conoscenza confusa della divinità, perché ogni cosa ama | il bene, e in confuso tutti il primo bene presentiscono. Ma questa | chiara scienza dell'infinito invisibile nell'uomo solo è manifesta per | l'operazioni, e la religione de' bruti è solo verso le creature finite visibili | e superiori manifestamente per li beni temporali che da loro | ricevono, ma quella dell'uomo è verso l'infinito bene invisibile e | per beni eterni, con disprezzo delli beni temporali. Senso delle cose 91. Di più, nullo ente opera oziosamente le sue azioni maggiori, | ma tutti le drizzano al fin loro certo per natura; ma l'uomo ha per | sue nobilissime operazioni la religione e scienza, la quale più tosto | saria travaglio alla vita corporale che utile. Dunque è forza che | altra vita a lui si convenga e che l'anima sua communichi con la | divinità, del che n'hanno fatto fede tanti sapientissimi e ignorantissimi | e d'ogni condizione uomini; 91. Certo a tutti gli uomini è naturale la religione, | ché patendo guai o buona ventura incorrendo, subito si | voltano al cielo per domandar soccorso o rendere grazie; e perciò | trovarono sacrifici e oratorii; ma altri altramente, ché questo poi | nasce dal commodo, dal paese e dal vario intendere delle cose sovrane, | e spesso da qualche errore nel modo, ma non nella cosa, | mentr'ognuno si pensa il vero Dio adorare, e questo è segno che | l'uomo con i superi abbia communicanza. 92. E finalmente, veggendo molti savii che la terra non può saziar | l'uomo, cercorno il modo di elevarsi alla prima causa con la religione, | e sprezzarono ogni bene del mondo come picciolo alla voglia | loro. 92. Constava di tre scienze, come Plinio narra, quest'arte {la magia}, cioè della | religione, medicina e astrologia. La prima serve per purgar l'animo | per farsi atto alle conoscenze e amico della prima causa, e | per imporre fiducia, onore e riverenza negli animi di quelli ai | quali s'applica. 164. I primi uomini conoscevano Dio manifestamente per l'opera della | creazione ancora fresca, e per li continui benefizii e apparizioni | di quello, talché chi era più amico della prima causa era più sapiente, | poiché la sapienza è lo stesso culto divino, cioè la religione, | come dice Iob. Dunque, chi meglio lo serviva, aveva più obedienza | dalle creature e faceva opere miracolose. 166. Li storici e poeti sono fortissimi a muovere allegrezza, fiducia | e amore, e li contrarii il contrario perché servano in fama. | Ma la vita eterna in Cielo alli ben credenti ogni gran nobile e | amoroso affetto induce, e disprezzo d'ogni altro bene, perché, a | quello comparato, ogni altro è nulla, onde la religione muta gli affetti | e stati umani e republiche e regni in un subito. 201. Ma la religione assai | più trasmuta, rimovendo gli affetti bassi e mettendo volontà divine | e celesti, e questo procede con natura disponendo e con grazia sopranaturale | perfezionando. E la fede senza nulla dubitanza, pura e | viva, è fondamento d'ogni altissima cosa. Dio ce la doni. 223. Poi la povera Italia e | Spagna ha dentro un diabolico Macchiavello, che infetta le | più nobili parti de la Republica e dona a credere che la Religione | sia astutia di preti e di frati per dominar il popolo | a consenso di Prencipi, che l'hanno per ruffiana di lor fraudi. Ateismo 5. Ogni setta si vanta haver | miracoli, profetie, testimonianze, martirio et argomenti | per mostrar, che è da Dio auttorizata; e stiamo allo scuro, e | tutti paremo d'un colore, filosofi e sofisti, santi et hipocriti, | principi e tiranni, religione e superstitione. Onde è nata opinione, | che non ci sia Religione, né principato, né sapienza: | ma chi può più ingannare, vincere e regnare, comunque il | faccia, fa bene. Io scrissi per questo tanti libri di filosofia e di || politica, e finalmente la Metafisica per scoprire le radici dell' | inganni. 5. Onde posi per principii Possanza, Sapienza et Amore | con loro influssi Necessità, Fato et Armonia, la quale mi fu | occupata per instigation di Satana da un ingrato discepolo, et | hora la ricupero per gratia di Dio. E di quella ti ho cavato | una scintilla per lo bisogno di questo secolo, e si chiama Riconoscimento | della vera Religione, dove filosoficamente per | tutte le scienze disputo di tutte le sette del Mondo, e mostro | che la fede chatholica universale divina sia la Religion christiana | Romana, ma non di tutta, né di tutte, che qua solo | pretendo mostrare, che la Religione sia natural virtù da Dio | in noi seminata, e poi insegnata quando la trascurammo, e | che non sia furbaria. 6. Onde posi per principii Possanza, Sapienza et Amore | con loro influssi Necessità, Fato et Armonia, la quale mi fu | occupata per instigation di Satana da un ingrato discepolo, et | hora la ricupero per gratia di Dio. E di quella ti ho cavato | una scintilla per lo bisogno di questo secolo, e si chiama Riconoscimento | della vera Religione, dove filosoficamente per | tutte le scienze disputo di tutte le sette del Mondo, e mostro | che la fede chatholica universale divina sia la Religion christiana | Romana, ma non di tutta, né di tutte, che qua solo | pretendo mostrare, che la Religione sia natural virtù da Dio | in noi seminata, e poi insegnata quando la trascurammo, e | che non sia furbaria. 6. Volendo dunque uno riconoscer la Religione, non può farlo | per via divina, che li peccati e mali essempii sono assai. | Bisogna dunque che tutte le scienze camini, e che in | nulla setta si ostini, parlo per via naturale, che per gratia divina | ogni idiota può riconoscerla meglio che li filosofi sagacissimi. 9. Io senno humano esaminai tutte le religioni, che stan sotto il | cielo tra gl'huomini, e tra bruti, e tra le piante, e tra gl'angeli, | e tra le stelle con la ragion comune, per assicurar me stesso e | gl'altri di quel che credo, (e trovar il mio luoco tra le creature | in cui riluce il divin culto, dove più, dove meno, dove proprio | e rationale, dove improprio e naturale (. 15. 1. Mi trovai in questo secolo tenebroso, dove tutti paremo | di un colore, perché tutte le genti difensan la lor Religione, | come noi la nostra; e così li sapienti, e così li principi, la loro | dottrina quelli con silogismi, e questi la signoria con l'armi. 22. E la Religione di Giove e di Apollo durò più che dumila | anni, e quella di Macometto 900 e va crescendo, e quella | degl'hebrei 3200 e più. Alla quale tutte credeno l'altre per le | maraviglie di Mosè, che predisse pur l'altre. 22. E seben l'attribuiscono ad intemperie e malinconia calda, | nondimeno, (sendo la malinconia e 'l calore e l'aria e 'l cielo, | secondo loro, insensati, senza conoscenza non potriano dare | conoscenze di future cose tanto mirabilmente; né manco se ci | fosse senso esquisito, come scrivemmo noi, ( profetar il Messia | e la novità del secolo, come Cicerone allega di alcune Sibille, | e tante destruttioni di Regni e di Religioni e di Republiche | non si può attribuire a queste passioni de la parte inferiore, | ma di quella divina, alla quale Dio influisce la conoscenza | de i suoi secreti, che le stelle e l'aria non ponno presentire | tanti secoli prima e significare, come altrove scrissi, massime | sendo secreti de la providenza, non delle proviste creature. 69. Pertanto dico che, ogni scienza essendo splendor della | luce de la prima sapienza, la scienza dell'animali pur simiglia | alla nostra, e così han religione e profetia e medicina e republica, | ma assai inferiore alle nostre, che si ponno dir quasi | metaforiche, e tutte alla presente vita referiscono. 70. Ma | solo li sapienti e pii, in Dio e per Dio immortalarsi | intendendo, cercano di conoscerlo e riverirlo, ammirarlo, lodarlo | e pregarlo, e da cqui nacque la Religione, che non è | altro che sapienza, come dice Iob: «Colere Deum sapientia | est», e David chiama la sapienza «timor Domini», perché | tanto è dire timor di Dio, quanto religione. 73. Ma | solo li sapienti e pii, in Dio e per Dio immortalarsi | intendendo, cercano di conoscerlo e riverirlo, ammirarlo, lodarlo | e pregarlo, e da cqui nacque la Religione, che non è | altro che sapienza, come dice Iob: «Colere Deum sapientia | est», e David chiama la sapienza «timor Domini», perché | tanto è dire timor di Dio, quanto religione. 73. Poiché tra gl'huomini vi son tante varie sette e religioni, e | monarchie e republiche, come tante scene varie della comedia | universale, bisogna vedere qual di questa reca più diletto al | Creatore et alla corte sua, e perché egli permette tante controversie | nella Religione, le quali fan dubitare alli politici di tutta | la Religione, che nulla sia vera: ma che sia invention de l'arte | humana e non secondo la natura, come Democrito et altri | allegati da Platone opinano. 92. Similmente non perché molti son medici ignoranti la medicina | è vanità, né perché li tavernari adulterano tutti li vini | che vendono non si può trovar vino puro. Così non per la | moltitudine di religioni false si deve tutta stimar vanità. 92. 2. Dissi poi: è naturale a tutti gli huomini la Religione, e si | conosce col discorso e col senso per via di natura. Ma che || questa Religione o quella sia vera non si sa se non per fede, | che ciascuna scola di huomini dona al suo mastro e legislatore. 92. 2. Dissi poi: è naturale a tutti gli huomini la Religione, e si | conosce col discorso e col senso per via di natura. Ma che || questa Religione o quella sia vera non si sa se non per fede, | che ciascuna scola di huomini dona al suo mastro e legislatore. 93. Pur tra filosofi val più la fede che la ragione, si miri bene. | Li Platonici a Platone credono, e gl'argumenti di avversari a | lor paion fallaci, e con mille glosse difendon la dottrina del | mastro; assai pegio li peripatetici adorano Aristotile, i Pitagorici | a Pittagora, li stoici Zenone, i Democratici Democrito et | Epicuro, li medici Ipocrate e Galeno, li scettici a nullo, ma a | chi dice che nulla si sa. Hor così è nelle religioni, che ( gl'Ebrei | credono a Mosè, li Cristiani a Cristo, l'Arabi, Turchi, Mori | e Persiani a Macometto. E li Tartari a Cinghi, li Giapponesi | ad Amida, li Romani a Romulo, li Greci a Solone e Licurgo, li | Sciti a Zamolsi; li Egittii ad Osiri donano credito, e | perché questi legislatori diversamente opinano della prima | causa, e li paesi son di costumi diversi, han diverso culto introdutto. 93. non si può fondar repubblica senza Religione, altrimente | saria una latroneria e continua rissa e tradimento de | l'uno all'altro, e non si astineriano di errare in secreto, pensando | di non esser visti, ma solo in publico: dunque la Religione | è necessaria per difender il ius naturale tra gl'huomini, | dunque è naturale, così come è naturalmente l'huomo animal | politico più che l'api, formiche e grue. 94. Anzi anche all'huomo | che vive nei boschi è natural la Religione più che a gl'elefanti, | così come è natural amare e servire a maggiori, e si fan romiti | per servir solo alla prima causa, e nulla natione si è vista, benché | selvagia, che non adori qualche cosa per Dio. 94. Ti fa veder anche la Religione esser naturale, perché subito | che l'huomo ha qualche gran bene o gran male si volta in | cielo a ringratiare o domandar aiuto, con quel medesmo istinto | che la mano da per sé aiuta la testa per lo consenso dell'anima. 94. Dunque sendo che Dio è, e regge il Mondo, et ogni bene | vien da lui et ogni castigo, come di sopra si è visto, non può | esser che a noi non sia naturale riverirlo come prima causa e | padre comune, e che lui sendo amoroso e provido non habia | a noi dato legge e Religione per servirlo a gusto suo e non a | modo nostro. 95. Ma quando si storce il culto divino alle creature, o non si | porta tanto quanto si deve honore a lui che è sommo bene, si | comette gran fallo. Tanto più che i diavoli si sono ingeriti a | farsi adorare, et anco gl'huomini superbi et astuti, e sotto color | di esser mandati da Dio diverse religioni introdussero | per regnare come ingannatori o ingannati dal diavolo. 95. Si è visto in tutta la natura che Dio ha cura di ogni minutezza, | dunque molto più dell'arte principale del viver nostro, | qual è la Religione. Se dà le spine e le foglie all'albori per || grande uso, dunque la Religione non può essere a caso, e senza | autore. ( 95. Si è visto in tutta la natura che Dio ha cura di ogni minutezza, | dunque molto più dell'arte principale del viver nostro, | qual è la Religione. Se dà le spine e le foglie all'albori per || grande uso, dunque la Religione non può essere a caso, e senza | autore. ( 96. Tre cose bisogna esaminar in tutte le sette e religioni del | Mondo con la ragion comune e naturale a chi Dio non dona | gratia sopranaturale per accertarlo del vero, ma lo lascia fra | queste tenebre per sé argomentare. 96. Poscia che scorsi con questi contrasegni per tutte le leggi di | mortali, esaminandole senza passione alcuna, viddi chiaramente | che la religione christiana è la vera secondo la natura; e che | questa a tutte ha da soprastare, e che tutto il mondo a questa | sola ha riunirsi dopo tanti scompigli avvenuti per la differenza | di religioni e principati, e che sarà il principato unico in | terra; 99. Però si ingannò Soto, dicendo che sia heresia asserir la | comunità; anzi dico che il negarla è vera heresia secondo il | nome e li fatti di heresia. E si fosse heresia, sariano heretici | gl'apostoli che l'osservaro, e tante religioni savie e di monaci | e frati, e l'antico clero; 111. Vinsero il mondo con l'armi, e poi fur vinti da christiani | senza armi, e fu posto in Roma il tribunal di Christo, e | gittato a terra quello di Romulo e di Numa, e di Cesare mutato, | perché la verità senza armi quanto è più afflitta vince, e | tutte le possenti Nationi fur domate dall'impotenti con la religione, | come i Gothi, gl'Hunni, Vandali e Tartari. 121. Ogni gente et ogni cosa humana è preda degl'huomini armati, | e poi l'armi son preda delli scientiati in religione, ancor | che trista, poi che li Turchi e Tartari fur preda dopo le vittorie | loro delli sacerdoti di Macometto. 121. o falsa o vera che sia, la | religione sempre dominò alla politica: onde i Greci e | Romani creavano il magistrato, e se dicea il sacerdote: «Sunt | vitio creati», e subito li reprobavano e rinovano l'elettione; 128. Christo ha dato luce ammirabile e | lege conveniente ad ogni tempo e luoco senza macula, e quanto | promesse si va facendo, benché noi ci siamo scordati | della bontà sua e fede, egli pur lo predisse, e quel che ha il | diavolo non è suo, ma deposito de la giustitia divina, come si | dirà appresso. Hor misura tutte le religioni con questa, e vedrai | tanta differenza da quelle a questa quanta da l'archimia | all'oro. 159. e se non ci fossero sacerdoti, chiaramente non potria | Repubblica sossistere: perché non ci saria Religione, che è | l'Anima unitiva, per l'unità divina degl'animi di tutti cittadini, | e per consequenza di corpi e fortune. 166. Né li popoli obederiano | alle leggi né alli prencipi, se non fosse il timor della | Religione, ma ogn'hora vederesti seditioni, scisme, crudeltà e | ruine di stati. Dunque si vede esser cosa divina e non astutia | la Religione in communi. 166. Né li popoli obederiano | alle leggi né alli prencipi, se non fosse il timor della | Religione, ma ogn'hora vederesti seditioni, scisme, crudeltà e | ruine di stati. Dunque si vede esser cosa divina e non astutia | la Religione in communi. 166. Si è visto dunque che la Religione è vera naturalmente, e che | ci è Dio potentissimo, sapientissimo et ottimo, degno d'ogni | honore infinitamente non solo per quel che egli è, ma ancora | per gli innumerabili benefitii che ci fa. 217. Né si può predicar legge nova et introdurre heresia de | facili, sendo la sacerdotale authorizata da Dio, e con armi difesa, et | stimandosi che non sia verità, che non dipenda da quella; et molto | meno la ribellione senza novità di legge, perché non bastano espugnar | mai l'armi il sacerdotio, et religione armata, se non con altra | religione, o migliore, o più armata. Mon. Messia 58. Però nel tempo di Saturno, dice | Platone, si vivea secolo felice, aureo, che bastava il timore della religione | a frenar li popoli di far male. Poi seguiro li prencipi laici non | sacri, et si guastaro li secoli a poco a poco, perché chi non è sacerdote | non ha riguardo tanto a Dio, né che i popoli di lui si scandalizino; 58. Poteva Dio creare in ogni provincia un huomo, e farlo re di quella | in spirituale et temporale, ma perché Dio è uno et ama l'unità ha | creato un huomo solo re, sacerdote, et padre del mondo tutto, accioché | tutti sendo d'un sangue et d'un spirito, gli huomeni del mondo | convenissero sotto un prencipato divino amorosamente, di cui fusse | una sola religione anima. 61. Ma Dio permette pure questa prattica per | guerre, carestie et pestilenze, perché havendo noi lasciato lo studio | delle cose divine, e de suoi mirabili effetti per questi flagelli fussimo | sforzati a peregrinar, e cercar di sapere il mondo e l'opere sue, cercando | rimedio a nostri mali, e di pregar Dio che ci aiuti, e di punirci | l'un l'altro perché la vessatione ci doni intelletto, come disse Isaia, e | per trasportar la religione, et la politica, e per insertar li semi caldi | con li freddi, et migliorar la razza, come si fa nelle castagne inserte. 63. la repubblica è ben corpo, | ma il prencipe non è anima, e però non può stare se non come capo | e primo membro più degno, ma la religione è anima, la quale si | trova per tutto tutta, et in ogni parte tutta, poiché tutta la repubblica | et ogni huomo particolare ha da credere li medesimi articoli | et il medesimo Vangelio, e questo col timore, et amor di Dio e del | paradiso, et del timore dell'inferno per tutto va. 64. Già si vede | che il re di Spagna domina tutto il mondo in giro, e paesi lontanissimi, | e per mare subbito soccorre a tutti li bisogni, e per viceregi provede, | e per la religione li tiene collegati; et se havesse tutte le zone | della terra, potria fare l'istesso con multiplicare li governi, e mettere | sempre doi capi in ogni provincia come consoli, che l'uno morto, | succeda l'altro, o il consiglio collaterale. Similmente il papa con l'essere | solo unico capo del mondo tutto a tutte nationi provede per via | d'arcivescovi, vescovi, patriarchi e concilij, e pur dove non regnano | spagnoli, et anco fra turchi. Hor quanto meglio faria questo, se tutto | fusse suo pur in temporale. Grande è la forza della religione. 64. 4. Però invito tutti miscredenti e scettici a venir a chiarirsi di tutti questi | dubii che hanno in testa, pregandoli che mirino alla loro salute e non aspettino | il dì della morte, perché invero io gli accerto con vere prove, non di sofisti | né di credule vecchiarelle, né con imaginati errori grati all'errante animo, che | l'uomo ha anima immortale, e la religion non è invenzione d'astuzia umana; Politici 144. 3. I lor fundamenti vani son questi, perché veggono molte cose nella natura | e nell'arte venir a caso, e quasi senza ragione, come li mostri, i vermi, li pedochi, | e poi nel governo umano regnar li sciocchi, travagliar i buoni, e non | esserci giustizia contra malvagi e potenti. Item, si vede che «eadem cunctis | eveniunt» senza discrezione, «pio et impio, sacrificanti et sacrificia contemnenti», | e di qua «corda filiorum hominum implentur malitia», come nota | Salamone, anzi che altri pensano che non ci sia Dio, come Epicuro, e che la | religione sia nata dal timore che inducono i legislatori per farsi obedire: «Ipse | timor primus fecit in orbe deos». 148. La profession propria de cortegiani e baroni e prelati esaltati o esaltandi | con mal arti è andar a caccia della volontà del prencipe (come già sfacciatamente | lo professa con darne precetti nella setta de politici oltramontani, che | non sanno capirli come l'Italiani e Spagnoli astuti), e laudar ogni azione del | suo signore, o bona o mala, e darli del Domine Dio, e farlo sopra ogni legge e || religione, e di più provedere che gl'omini veramente boni e virtuosi sian lontani | dagl'occhi e orecchia del prencipe per più cause. Prima perché non avvertiscano | al prencipe quel che è utile al publico secondo la ragion divina e | umana, nel che essi statisti restarian di fuori, perché sanno i sdegni privati | contrarii a quello; secondo, perché la vista de virtuosi è testimonianza de i | loro vizi, difetti e inganni, come lucerna entrando in casa di molti malefacienti | al buio tutti vanno a smorzarla, talché sanno che il prencipe deve essere | aurito come gl'animali sacri di Ezechiele, e non sia sordo, né veda, né oda, | se non con gl'occhi e orecchie loro. 163. Quando comparisce un gran litterato, tutti i litteratelli lo temono, e però lo | beffano tra sé, e con tal paroline appresso al prencipe sul principio, e dicono | sub specie laudis che li manca qualche cosa, che sia sciocco, che non sa vivere, | che non è polito nella grammatica e nel parlare, li spedocchiano qualche opera | o sonetto diligentemente, o simil cosa li metton contro, quanto basta a | poter seminare sopra quella poi altre bugie, perché dalla dissimilitudine de | costumi, dal parlar grave mal inteso poi lo fanno eretico, o dicono che è pericolo | trattar con persona tale, e massime ad un principe, perché li gran cervelli | buscan cose nove, e fingono che ogni novità è contraria allo stato e religione | con bestialissima asserzione, poiché le novità abbelliscono il mondo e lo stato | ampliano e magiorificano, quando non son fatte a destruzione dell'antichità | ben fondata; 163. questa canaglia adulatrice finge che | noceno allo stato e alla religione tutte quelle cose che non vengano da loro, e | insospettiscono di maniera il prencipe, che non osa parlare a questi filosofi né | anche di notte, come faceva Nicodemo per questa medema paura; così fecero | contra Socrate, contra Seneca, contra Origene, Gerolamo, Giustino Martire, | e contra Crisostomo, e contra i profeti e apostoli e filosofi, non che contra | i conservi loro, ed è arte antica, come prova Platone, de cortegiani e di pretendenti | lo smaccare li virtuosi. 163. Poi li seguenti regi di Samaria mantennero quella falsa religione per la | medesima ragione di stato, e Iehu, che fu mandato da Dio ad estinguer Iezabel | e l'idolo Baal e suoi sacerdoti, pur dal medemo Macchiavellismo guidato, | non ha voluto lasciare il culto profano contrario a Dio de Gerosolimiti da lui | conosciuto per vero Dio; similmente molti re anche di Gerosolima, per compiacere | a convicini re di Samaria o di Damasco o d'Assiria, per ragion di stato | abbandonaro il culto divino, apostataro dal vero Dio e finalmente, a tempo | de Macabei, i sacerdoti sommi si mutaro il nome di Iesu in Iasone e Ozia in | Menelao, per farsi frati al re di Antiochia, ed esser mantenuto in signoria, e a | gusto loro andavan mutando la religione e i riti antichi. 177. Dunque tutta è ragion di stato nell'eresie, primo occulta, ma oggi dichiarata | nei politici e libertini, e nel decreto che ogn'un muti la religione come invita il | prencipe, perché serve allo stato e non a Dio. 179. Ancor che i politici non credeno, pur si vede | che la religione sempre ha dominato sopra la politica e dominerà, | come l'anima al corpo, e il culto di Dio al culto delle creature, e chi | non crede in conscienza è forzato a creder in fatti. Mon. Francia 376. Dunque confessano, | che non creden al Papa, né a Lutero, se non politicamente: e che sia | vero, han fatto una legge che, mutando religione il principe, | mutassero anche i vassalli. E ciò si vede ogni dì in Allemagna, che || mutano cento sette, come se fosse la religione stivale o cappello, e non | vero culto di Dio per conquistar il sommo bene. 430. Dunque confessano, | che non creden al Papa, né a Lutero, se non politicamente: e che sia | vero, han fatto una legge che, mutando religione il principe, | mutassero anche i vassalli. E ciò si vede ogni dì in Allemagna, che || mutano cento sette, come se fosse la religione stivale o cappello, e non | vero culto di Dio per conquistar il sommo bene. 432. Ma certo se li | vescovi di tutto il mondo e tutti cardinali fosser d'accordo, potrebbe il | Papa tentar qualsivoglia impresa contra ogni gran monarca. Perché li | popoli, in cui consiste il lor dominio, viveno e credeno secondo la | religion comanda. La qual in ogni nazione sempre ha dominato alla | politica, vera o falsa sia: perché mostra il suo capo e obietto in Dio, a | cui gli uomini per natura soggiacciono tutti. E quelli pochi ateisti, che | si trovano, non osan dir il contrario, per non esser esosi e lapidati. 484. Certo i principi in tanto signoreggiano, in quanto mostran depender | da Dio signor de' signori, come il Viceré in quanto mostra depender | dal Re. Or se tutti vescovi mostrassero a popoli ch'alcun principe è | contra Dio e contra la religione, non l'obbedirebbeno: anzi l'ucciderebbeno | come in tutte l'istorie è noto. Dunque il dominio sta nella | voluntà di popoli ligati tra loro e col principe col vincolo della | religione. 484. Perché la religione | ha questa forza, che ti fa vincer il mondo, ancor che fossi crucifisso; | anzi la tribulazione volontaria è presa da popoli per marca e | segno che Dio abbia comandato al sacro antistite di far ciò che facesse | contra un principe pravo, come nella Politica del Campanella si prova. 486. Perché la religione | ha questa forza, che ti fa vincer il mondo, ancor che fossi crucifisso; | anzi la tribulazione volontaria è presa da popoli per marca e | segno che Dio abbia comandato al sacro antistite di far ciò che facesse | contra un principe pravo, come nella Politica del Campanella si prova. | Cose non intese né considerate da politici. In particolare dal Macchiavello, | che si stupisce come il Papa sta in piedi, e con poca milizia vince | e regna, contra la sua ragion di Stato. Perché non intende le cose fatali | con la prudenza, ma le particolari con l'astuzia, né la forza della | religione. 486. Alli Veneziani bisogna proporre l'utile ch'averanno accordandosi | con Francia e con la Chiesa, e la necessità della religione a loro stato, e | la necessità del papato, dalla gioventù loro poco stimata, dopo che fra | Paolo e il Cremonino ateisti hanno insegnato la lor gioventù. 554. Alli Veneziani bisogna proporre l'utile ch'averanno accordandosi | con Francia e con la Chiesa, e la necessità della religione a loro stato, e | la necessità del papato, dalla gioventù loro poco stimata, dopo che fra | Paolo e il Cremonino ateisti hanno insegnato la lor gioventù. E ch'il | papato è principato commune, e più d'Italiani, da cui essi sempre | hanno avuto grandi aiuti e signoria in mare e terra. Anzi, si son | aggranditi con aiutar la Chiesa, e che se ben non paresse a loro vera la | religione, non però deveno sprezzarla, sapendo che quella è il supremo | rimedio a mantener li stati, perché lega gli animi, da quali i corpi e le | fortune dipendeno. E che li popoli loro, se cominciassero a creder che | la religione è sola arte di stato per frenar i popoli, uccideriano li principi | e il Senato, né mai obbedirebbeno, stando sempre scontenti, che | né in questo mondo han bene, né speranza dell'altro. Non ci è più | gran bestialità nel principe, quanto mostrarsi empio per ruinar presto. 554. Alli Veneziani bisogna proporre l'utile ch'averanno accordandosi | con Francia e con la Chiesa, e la necessità della religione a loro stato, e | la necessità del papato, dalla gioventù loro poco stimata, dopo che fra | Paolo e il Cremonino ateisti hanno insegnato la lor gioventù. E ch'il | papato è principato commune, e più d'Italiani, da cui essi sempre | hanno avuto grandi aiuti e signoria in mare e terra. Anzi, si son | aggranditi con aiutar la Chiesa, e che se ben non paresse a loro vera la | religione, non però deveno sprezzarla, sapendo che quella è il supremo | rimedio a mantener li stati, perché lega gli animi, da quali i corpi e le | fortune dipendeno. E che li popoli loro, se cominciassero a creder che | la religione è sola arte di stato per frenar i popoli, uccideriano li principi | e il Senato, né mai obbedirebbeno, stando sempre scontenti, che | né in questo mondo han bene, né speranza dell'altro. Non ci è più | gran bestialità nel principe, quanto mostrarsi empio per ruinar presto. 554.

I testi del CLERP

Il CLERP si basa sui seguenti testi di Campanella:

Epilogo magno, 1598* °
Monarchia di Spagna, 1598-1600*
La città del Sole, 1601-1602*
Aforismi politici, fine del 1601*
Del senso delle cose e della magia, 1604*
L’ateismo trionfato, 1606-1607*
Monarchia del Messia, 1606-1607*
Politici e cortigiani contro filosofi e profeti, 1627*
Monarchia di Francia, 1636*

* Probabile data di redazione del testo.
° Il testo che ci è pervenuto corrisponde alla seconda redazione (1604-1609)

Le entrate del CLERP

Varianti grafiche
Guida alla lettura
Abbreviazioni e schede

Le entrate rimandano ai contesti selezionati. In viola e con l'asterisco sono indicate le sottoentrate.
Achitofel
Achitofellisti
Alemagna v. anche Germania
amor proprio
anarchia
angelo
Anticristo
arbitrio, vedi libero arbitrio
aristocrazia
Aristotele
astuzia
ateismo
ateista
Calvinisti
*Calviniani
Calvino
clima
congiura
cortigiani
cristianesimo
Cristiani
Cristo
Dante Alighieri
democrazia
demonio
diavolo
dispietà
dominio
*dominio naturale
Ebrei
empietà
Epicuro
equità
eresia
eretici
Ermete Trismegisto
Esdra
Europa
fato
filosofo
fortuna
Francia
genti
Gentili
Germania v. anche Alemagna
giustizia
governo
idolatria
imperio
impero
inferno
Inghilterra
Italia
legge
*legge di Cristo
*legge di natura; legge naturale
*legge divina
legislatore
leoni
libero arbitrio
libertà dell'arbitrio
libertà della religione
libertà di conscienza
libertà di signoria
libertini
Licurgo
Luterani
Lutero
macchiavellista
Macchiavello
male
Maometto
Messia
miracolo
monarca
monarchia
*monarchia di Cristo
*monarchia universale
Mondo nuovo
Mosè
Numa Pompilio
occasione
oligarchia
opportunità
papa
papato
paradiso
Platone
politia
politica
politico
popolo
predestinazione
principato
principe
profeta
profezia
*profezia naturale
provvidenza
prudenza
purgatorio
ragion di stato
regno
*regno di Cristo
religione
*religione naturale
repubblica
*repubblica di Cristo
*repubblica popolare
Romani
Romolo
sacerdote
*sacerdote sommo
sbirro
secolo aureo
setta
Socrate
sofista
Solone
sommo bene
Spagna
statisti
stato
teologia
teologo
tirannia
tiranno
vermi
virtù
vizio
volpi