Giordano Bruno (Nola, 1548 – Roma, 1600)
Giordano Bruno, il pensatore più significativo del tardo Rinascimento europeo, nasce a Nola nel 1548.
Ricevuta a Napoli una prima formazione filosofica di indirizzo aristotelico-averroistico, manifesta nel contempo un forte interesse nei confronti della mnemotecnica e dell’ars combinatoria lulliana. Nel 1565, Bruno entra nell’Ordine domenicano (abbandona così il nome di battesimo ‘Filippo’ e assume il nome di ‘Giordano’). Già durante il periodo conventuale si manifestano in lui i segni di una profonda incompatibilità tra la rivendicazione di una piena libertà interiore – anche come libertà di giudizio – e la severa disciplina dell’Ordine nonché l’orientamento dottrinale della Chiesa.
Nel 1576 Bruno decide di deporre l’abito: comincia così una peregrinazione che nel corso di quindici anni lo porterà a soggiornare in alcune tra le maggiori città europee. Tra il 1579 e il 1591 insegna filosofia e arte della memoria a Tolosa, Parigi, Oxford, Wittenberg, Praga, Helmstedt, Zurigo, Francoforte. Nel contempo egli si dedica a un’attività letteraria di prodigiosa intensità, pubblicando – tra il 1582 e il 1591 – circa trenta opere in cui mette a punto una originale concezione mnemonico-combinatoria e, soprattutto, una innovativa filosofia della natura, in un serrato confronto con le dottrine dei pensatori presocratici, la tradizione platonica e l’aristotelismo, nonché con la scienza a lui contemporanea.
Fulcro della sua nuova cosmologia è l’adesione alla teoria eliocentrica copernicana (come teoria fisica e non semplice ipotesi astronomico-matematica) e l’interpretazione di essa in una prospettiva infinitista: un universo infinito, senza alcun centro e omogeneo nella sua realtà materiale e spaziale, popolato di una pluralità di mondi. Concezione che si presentava eversiva per un intero sistema di valori, sul piano etico e metafisico.
Ritornato in Italia, nel maggio 1592 Bruno viene arrestato dall’Inquisizione. Dopo un lungo processo, nel quale difende strenuamente la sua filosofia dall’accusa di eresia, è condannato alla pena capitale e arso vivo in Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600.
Opere
- Parigi 1582: De umbris idearum/Ars memoriae; De compendiosa architectura et complemento artis Lullii, Candelaio.
- Londra 1584: La cena de le Ceneri; De la causa, principio et uno; De l’infinito, universo e mondiSpaccio de la bestia trionfante.
- Londra 1585: Cabala del cavallo pegaseo; De gli eroici furori.
- Parigi 1586: Figuratio Aristotelici Physici auditus; Centum et viginti articuli de natura et mundo adversus Peripateticos.
- Wittenberg 1587: De lampade combinatoria Lulliana e De progressu et lampade venatoria logicorum. Nel periodo trascorso a Wittenberg, Bruno compone anche l’Artificium perorandi (testo edito da Johann Heinrich Alsted nel 1612) e la Lampas triginta statuarum, testo pubblicato – a cura di F. Tocco e G. Vitelli – solo nella seconda metà del XIX secolo, assieme ad altri inediti, tra i quali dei commentari ad opere aristoteliche e alcuni scritti sulla magia (questi ultimi risalenti al biennio 1589- 1590).
- Francoforte 1591: De triplici minimo; De monade, numero et figura; De innumerabilibus, immenso et infigurabili; De imaginum compositione.
- Nei primi mesi del 1591, mentre si trova a Zurigo, Bruno tiene un corso di lezioni, il cui testo – trascritto da Raphael Egli – sarà da questi pubblicato con il titolo di Summa terminorum metaphysicorum, nel 1595 a Zurigo (solo la prima parte dell’opera, cui il titolo propriamente si riferisce) e nel 1609 a Marburgo (assieme alla seconda parte: Praxis descensus seu applicatio entis).