Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 144

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Se miri poi all’hebraica, è ben credibile secondo natura
l’unità di Dio vivo, e che habia dato legge a Mosè, e che
Mosè e li profeti predissero del Messia. Ma quel che sequeno
li talmudisti, che non sia venuto, e le bugie che affirmano di
Christo, da ogni historia è rifiutato: in particolar da Gioseppe
hebreo, che parla di san Giovanni Battista come di gran profeta,
e di Christo come di un Dio, et esaminai li profeti
bene, et il tempo, e conobi esser pertinacia diabolica
infamar Christo di falsario Messia, e negar tanti miracoli et
historie hebree, romane e greche, e vedeno che Christo muta
tutto il Mondo, e fece quel che è del Messia scritto, e morse
come fu profetato, e disse che havea da tornare, et essi stanno
ostinati a non crederlo.
Tutta la loro {degli Ebrei} ostinatione consiste che
non ha restituito il regno d’Israel, e non fabricò il tempio e
Gerosolima, e non ristorò il secolo aureo che li profeti predicono.

Io certo loro dò qualche ragione in un certo modo in questo,
e benché li patri espongono questa renovatione spiritualmente,
io mi tengo con quelli che aspettano la renovatione in
terra, sì come sopra scrissi del regno futuro unico per tutto il
mondo, e con la felicità che tutte le nationi aspettano.
Il qual {secolo aureo},
perché è descritto a simiglianza del paradiso eterno a cui questo
precede come preludio, se ingannò Macometto, e pose
questo solo paradiso carnale, et anco quelli che posero la resurrettione
anticipata con i corpi per mille anni, et un paradiso
in terra, e chi nota questo punto, può disingannare
li hebrei e li macomettani.

Nelle parole di Christo non ci è bugia, e quanto predisse
avvenne, e della venuta io che miro in cielo lo trovo vicino, e
non dubito che Macometto sia l’antichristo, e ben ha di nascer

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