NOVITÀ
• In occasione del 400mo Anniversario della morte di Vanini è stata pubblicata la traduzione in lingua russa dell'Amphitheatrum vaniniano:
Джулио Чезаре Ванини, АМФИТЕАТР ВЕЧНОГО ПРОВИДЕНИЯ (Amfiteatr vechnogo providenija), Перевод с латинского П. А. Титова (perevod s latinskogo P. A. Titova), Ϻосква, ИздателЬство Здитус, 2019, 229 p. Traduzione dal latino di Pavlev Aleksandrovic Titov. Il volume è corredato da essenziali note storiche. La copertina reca su fondo nero l'icona pubblicata da M. Laval in «Mosaique du Midi», 1837-1838, p. 22.
• Boris DONNÉ, Vanini, portrait au noir, Paris, Alla, 2019. Trattasi di un conciso profilo biografico del Salentino, senza pretese di novità e originalità, costruito sulla base di una bibliografia ridotta ai minimi termini e non aggiornata.
• Adele SPEDICATI, Giulio Cesare Vanini: gli Arcana naturae, in Luana Rizzo, Filosofia e magia nel Rinascimento in Terra d'Otranto, Lugano, Agorà, 2019, pp. 119-134. Un'attenta analisi conduce l'autrice ad affermare che l'intuizione vaniniana dell'uomo e del mondo è "nettamente materialistica e meccanicistica e, in quanto tale, antireligiosa" (p. 125). Il che è quanto dire che Vanini nega "ogni azione di cause trascendenti e spiritualistiche", disconosce "ogni intervento di forze soprannaturali nel divenire incessante del mondo" ed esclude "ogni operazione 'occulta' o 'miracolosa'".
• Simona APOLLONIO, Mario CARPARELLI, Domenico FAZIO, Giulio Cesare Vanini nella cultura filosofica francese del Seicento e del Settecento. Dal Libertinisme érudit all'Illuminismo, Napoli, La Scuola di Pitagora, 2019, 375 p.
La seconda parte (Giulio Cesare Vanini e il Libertinismo francese del Seicento. L'emancipazione dalla trascendenza come impegno per il sovvertimento sociale e politico, pp. 67-325), firmata da Simona Apollonio, è un saggio di scuola, autoreferenziale, meramente compilatorio, sintesi e riepilogazione di quanto è stato scavato in ambito storiografico su Charron, Naudé, sul Theophrastus redivivus e su Bayle rispettivamente da Anna Maria Battista e da Tullio Gregory, da Anna Lisa Schino, da Lorenzo Bianchi e da Gianni Paganini. A dispetto della sua ponderosa estensione, il saggio non riesce tuttavia a definire il libertinismo (peraltro assunto in un'accezione tanto ampia da includere ogni manifestazione di eterodossia sei-settecentesca) né nei suoi contorni ideologico-culturali, né nel suo ondivago percorso storico, né nel suo rapporto con il pensiero vaniniano. Non è qui possibile entrare nei dettagli, ma non si può trascurare di rilevare che è difficile parlare di 'contatto' tra Vanini e il libertinage érudit della Tétrade (La Mathe Le Vayer, Naudé, Gassendi, Diodati) che, com'è documentato da Pintard, si sviluppò nel trentennio 1630-1660. Il libertinage di Vanini, ammesso che se ne possa parlare, avrebbe se mai legami di parentela con quello che Pintard definisce flamboyant. Né si può dire che Vanini sia approdato al libertinage "tardivamente", allorché si erano esaurite le sue esperienze religiose, perché egli si accostò all'entourage del Viau tra la fine del 1615 il 1616 inoltrato, quando era nel pieno vigore del suo estro speculativo e si apprestava a scrivere e a dare alle stampe il De admirandis in cui, non a caso, il suo pensiero si presentava più scoperto. Tra l'altro l'autrice non si accorge di cadere in aperta contraddizione, perché dopo aver fatto del Vanini una sorta di maestro (erede del tardo-rinascimentale aristotelismo eterodosso di scuola padovana, su cui ci sarebbe molto da discutere) dei "circoli libertini della Corte di Maria de' Medici" (con probabile allusione ai poeti-filosofi, amici del Viau), non tenta di tracciarne la fisionomia intellettuale, ma al contrario dirotta l'indagine in direzione del libertinage érudit nella sola esplorazione dei testi di Naudé, a proposito dei quali nega la presenza vaniniana anche quando è manifesta. Discutibile è infine l'ipotesi di un Vanini riformatore sociale, se non altro perché si rischia di applicare categorie politiche del XX-XXI secolo che sono estranee al periodo storico studiato. Prescindendo da ulteriori imprecisioni di carattere storico e terminologico, va detto che lo stile delle note è talvolta disinvolto, perché è preferita la citazione della fonte derivata, anziché di quella originale.
Nella terza parte (Riflessi di Vanini nella filosofia francese del Settecento dal libertinisme érudit all'Illuminismo), a firma di Domenico Fazio, in riferimento alla ricezione di Vanini nella letteratura libertina e in quella illuministica, si afferma paradossalmente la conferma della influenza vaniniana sui libertins érudit, attenuata se non proprio negata nella seconda parte del testo, e per converso se ne ridimensiona la portata in rapporto al secolo dei Lumi, nel cui ambito esso avrebbe agito moderatamente su Jaucourt e più marcatamente su d'Holbach. Tuttavia a proposito di quest'ultimo va detto che purtroppo nelle sue opere i riferimenti al Vanini sono scarsi e per giunta troppo generici. Attenendomi agli esempi ricordati da Fazio, faccio notare che la citazione del cap. IX del Système de la nature non cade a proposito del carattere contraddittorio ed irrazionale del concetto di Dio, ma a proposito del suo carattere mitologico. Il che rende difficile l'aggancio con la lettera dei testi vaniniani. La citazione del capitolo X relativa al rapporto tra l'ateismo e la morale, dipende da Bayle e dalla polemica anti-bayliana dell'Abbadie, più che da Vanini; per di più circa la diffusione dell'ateismo nei paesi dominati dalla superstizione la letteratura di riferimento potrebbe essere assai vasta. Infine la citazione del cap. XI, ove si esprime una ferma riprovazione della sentenza capitale inferta al Salentino, dimostra che d'Holbach ha avuto sotto mano Barthélemy de Gramond (e senz'altro anche Jaucourt) più che Vanini. Dal Système de la nature Fazio sposta l'attenzione sul terreno più insidioso del Bon Sens, pubblicato nel 1772, in cui non v'è alcuna esplicita citazione del nostro filosofo. Ma quanto sia necessario in questi casi procedere con prudenza e con la massima cautela lo si capisce dal fatto che ci si può facilmente ingannare e che testi ed espressioni che sembrano riconducibili a Vanini possono essere più agevolmente rinviati ad altri pensatori. Ne diamo qualche esempio: le "meraviglie della natura, ricondotte dallo scienziato al potere della natura con l'allusione alle "leggi costanti" e alla "materia straordinariamente diversificata" (v. 361), sembrano presupporre lo sviluppo delle scienze fisiche, chimiche, biologiche, fisiologiche, anatomiche ecc. che nell'età vaniniana erano ancora allo stato larvale. Analogamente il carattere contraddittorio del concetto di Dio, collegato da d'Holbach alla teologia negativa (v. pp. 363-364), dipende sì da Vanini, ma è mediato dal Traité de la verité de la religion chrétienne dell'Abbadie e probabilmente anche dagli Entretiens sur Divers Sujets d’Histoire, de Litterature, de Religion et de Critique di Lacroze (ed. 1711, 1733, 1770). In aggiunta va detto che per Vanini la contraddizione insita nel concetto di Dio trova riscontro non all'interno della teologia negativa (come aveva suggerito Abbadie), ma in quello della teologia positiva (cfr. Ex. II). Ma ciò che prova la possibilità dell'inganno è il rinvio al paragrafo intitolato Assurdità dei presunti miracoli (v. p. 369), ove l'analisi relativa alla inconciliabilità del miracolo con l'ordine rigoroso e immutabile della natura, che Fazio ritiene di matrice vaniniana, richiama invece senza ombra di dubbio le sottili considerazioni contenute nell'Appendice al primo libro dell'Ethica.
In una nota a p. 350 sono chiamato in causa per aver sostenuto che i giudici tolosani ritennero che l'identità di Pomponio Usciglio (nell'arrêt de mort il nome è "Pompon Ucilio" e non "Pompée Ucilio"), forse sulla base di una deviante testimonianza del Cramail, fosse quella vera e che quella di "Giulio Cesare Vanini", apposta sui frontespizi delle sue opere a stampa o manoscritte, fosse pseudonimica nella convinzione che Vanini si fosse appioppato il nome "Giulio Cesare" in funzione antifrastica come bandiera per la conquista della Francia al verbo dell'ateismo. L'obiezione che mi viene mossa è che nel processo "le opere di Vanini non figurano tra i capi d'accusa, né furono usate come prove contro di lui". Per la verità non lo sappiamo. La sentenza del tribunale non pende né in un senso né nell'altro, né dice nulla sui testimoni e sul loro numero. Ma gli indizi a favore della mia tesi sono molteplici; li indico telegraficamente per ragioni di spazio: 1) il nome Giulio Cesare è scartato per la ragione anzidetta; 2) Vanini al momento dell'arresto si dichiara teologo e viene trovato in possesso di "parecchi suoi scritti che trattavano di teologia e di filosofia", sui cui frontespizi si può essere certi che egli aveva apposto il suo nome; 3) il suo deferimento dai Capitouls alla Cour de Parlement avvenne nell'arco di appena tre giorni subito dopo averlo trovato in possesso di trattati di teologia e di filosofia; 4) il deferimento alla Cour fu giustificato dal fatto che il capo d'accusa era mutato da quello di eresia o di empietà o blasfemia in quello di ateismo; 5) il processo si protrasse a lungo per oltre sei mesi (durata eccessiva per quei tempi) perché c'era la necessità di decifrare i testi del Vanini; 6) la Cronique 290 accenna alla leggenda nera, ovvero al "disegno" di spandere in Francia l'ateismo; 7) la stessa Cronique ci informa che il filosofo fu posto a confronto con teologi, anche protestanti, i quali scoprirono le sue strategie simulatorie e dissimulatorie; 8) tale confronto presuppone un dibattito su materie teologiche o quanto meno filosofiche; 9) a questioni teologiche chiaramente riferibili al De admirandis fa riferimento anche De Rosset; 10) in alcuni passaggi delle sue opere Garasse (La doctrine curieuse, 1623, pp. 144 e 221; Apologie, 1624, p. 6), riconoscendo a Vanini la legittimità di sostenere le sue idee filosofiche, ricorda che il collegio giudicante era diviso in ordine alla sentenza da pronunziare; 11) non è possibile che una Corte che si richiamava al diritto romano non abbia preso in esame gli scritti vaniniani trovati al momento del suo arresto; 12) il report dell'interrogatorio dell'imputato davanti alle due camere riunite in seduta plenaria, così come ce lo ha tramandato il Gramond, presuppone un esplicito o implicito riferimento al De admirandis; 13) il giorno dopo l'esecuzione del filosofo, nei Carousels tenuti nella Place du Salin, la nobiltà libertina rivendicò nei propri motti la dignità filosofica del condannato.
• Francesco MAUROGIOVANNI, Giulio Cesare Vanini da Taurisano e il diagramma misterioso. Romanzo. Pref. di Giuseppe Laterza, Bari, Edizioni Giuseppe Laterza, 2018, 265 p.
Non entro nel merito del valore letterario del romanzo, né delle poche notizie biografiche, peraltro non sempre corrette, in esso contenute. Sorprende l'immagine distorta che ci vien data del filosofo salentino, anche a prescindere dall'ampia e assoluta libertà che va riconosciuta allo scrittore in ambito letterario, in cui non sussistono le limitazioni e le cautele che invece si impongono in ambito storiografico. Ma non ci si può nascondere che la personalità e la statura intellettuale di un pensatore, come Vanini, ormai sufficientemente esplorato, ne esca radicalmente stravolta. Non si capisce quale possa essere il senso di un'operazione culturale che trasforma Vanini da razionalista, quale egli era e quale si rivela nelle sue opere, ove si prende gioco di tutto ciò che ha il sapore del misterioso e del prodigioso, in occultista, rosacrociano, alchimista, ermetico, tutto proiettato nel disperante tentativo di decriptare un indecifrabile diagramma misterioso, tratto dalla Monas hierogliphica di John Dee. Ma è un castello fondato sulla sabbia: Vanini non ha mai conosciuto Dee, morto nel 1608, ben quattro anni prima che egli mettesse piede in Inghilterra per la prima volta il 20 giugno del 1612. Non ci sono prove che abbia letto la Monas del Dee; ma è certo che se essa gli capitò tra le mani, se ne schernì come fece della transnaturalis investigatio con cui mistici della stessa pasta del Dee pretendevano dimostrare l'esistenza di un Dio creatore.
• D. FOUCAULT, 1619 Vanini, un libertin sur le bûcher, Portet-sur-Garonne, Éditions Midi-Pyrénéennnes, 2018, 47 p. L'autore avanza un'ipotesi circa le testimonianze a carico di Vanini nel processo tolosano. Ci informa che tra i testimoni vanno annoverati, oltre Francon, anche "Raymond de Garibal et son épouse Marguerite de Seneaux". Lo stesso Foucault ha approfondito tale dato nel recente Convegno tenutosi a Tolosa nel 16-19 aprile 2020.
• Ha conosciuto una infelice riedizione uno dei più beceri pamphlet antivaniniani, violentemente polemico, scritto da Salvatore Casto contro la celebre epigrafe dettata da Giovanni Bovio in memoria del filosofo taurisanese, "arso, non confutato" e "consacrato al secolo vendicatore". Il libello fu pubblicato in Lecce nel 1908 con lo pseudonimo Nescius e con il pomposo titolo L'iscrizione lapidaria per Vanini Una lucciola tra splendidi pianeti ossia Dialogo tra un Clericaletto ed un Vaniniano in una riunione di altri Vaniniani (in Lecce). Esso è riprodotto "in trascrizione critica e in riproduzione fotografica", come se si trattasse di opera di alto livello letterario, da G. MONTONATO, Cronache vaniniane, Taurisano, 2016 (in concomitanza e in contrapposizione ideologica con l'erezione del monumento a Vanini). Di non diversa ispirazione è l'altro volumetto dello stesso autore Di Vanini... ultimo dialogo a Tolosa, Taurisano 2019 (in concomitanza con il Convegno vaniniano), il quale manca di qualsivoglia valore letterario o storiografico. Tali sono peraltro altri occasionali contributi che, dettati da pregiudiziale ostilità, compaiono sulle pagine di un giornale locale "Presenza Taurisanese", pur essendo privi di consistenza storica e filosofica. • Adam Horsley, Remarcks on subversive performance at the trial of Giulio Cesare Vanini (1618-1619), in Modern Language Review, ci-1, 2015, pp. 85-103.
• Milena Sabato, Percorsi di storia della censura. Giulio Cesare Vanini e la Congregazione dell'Indice, in «The Journal of Baroque Studies», International Institute for Baroque Studies, University of Malta, n. 2, v. 1, 2014, pp. 5-24, testo molto ben documentato soprattutto in ordine ai procedimenti di censura ecclesiastica. Tuttavia, utilizzando i tre documenti censori prodotti da Camillo Cesari, Nicola Modaffari e Sebastiano De Paolis, trascura di riconoscermene la paternità della scoperta.
• Francesco Paolo RAIMONDI, Giulio Cesare Vanini nell’Europa del Seicento con una appendice documentaria, seconda edizione aggiornata, editrice Aracne, Ariccia, 2014, 928 p.
• Francesco Paolo RAIMONDI, Per un lessico di Giulio Cesare Vanini: il rapporto anima-corpo e i suoi riflessi sull'etica, Iliesi-CNR.
• Francesco Paolo RAIMONDI, voce Vanini in Encyclopedia of Renaissance Philosophy, Berlin, Springer, 2014.
• Francesco Paolo RAIMONDI, Centralne kategorie myśli Andrzeja Nowiskiego, in ΣΟΦΙΑ, Časopis Filozofov Slovanskych Krajín, 2014, pp. 345-353.
• Marcial CABALLERO, J. C. Vanini: Averroïsme de Padoue et pensée libertine (Une philosophie de la crise à l'Âge Baroque), Villeneuve d'Ascq, Anrt, s. d. [ma 2014].
• Ben documentato è il saggio di E. RUSSO, Parrêsia, persiflage, falsification: le Vanini de Voltaire, «The Romanic Review», ciii, n. 3-4, 2014, pp. 527-552.
• M. CARPARELLI, Il più bello e il più maligno spirito che io abbia mai conosciuto. Giulio Cesare Vanini nei documenti e nelle testimonianze, Padova, Prato, 2013 (I singoli capitoli biografici consistono sostanzialmente nella riproduzione e giustapposizione di frammenti di documenti e di testimonianze secondo la trascrizione, datazione e traduzione pubblicate da Francesco Paolo Raimondi in appendice al volume Giulio Cesare Vanini nell'Europa del Seicento e nella sezione Documenti del presente Archivio Vanini).
• Nella Collana del Pensiero Occidentale, diretta da Giovanni Reale, è apparso il volume: Pietro Pomponazzi, Tutti i trattati peripatetici, a cura di Francesco Paolo Raimondi e José Manuel Garcia Valverde, Milano, Bompiani, 2013, 2812 p.
• Nel volume: Il contributo italiano alla Storia del Pensiero. Filosofia, (a c. di Michele Ciliberto), Ottava Appendice della Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2012, pp. 277-284, è apparsa la voce Giulio Cesare Vanini, curata da Francesco Paolo Raimondi.
• Nella Collana del Pensiero Occidentale, diretta da Giovanni Reale, ha visto la luce il volume: Giulio Cesare Vanini, Tutte le opere, Testo critico a fronte e Monografia introduttiva (pp. 1-315) a cura di Francesco Paolo Raimondi, tr. it. di F. P. Raimondi e L. Crudo, appendici a cura di Mario Carparelli, Milano, Bompiani, 2010, 1946 p.
• M. CARPARELLI, Morire allegramente da filosofi. Piccolo catechismo per atei, Padova, Prato, 2010 (L'autore sintetizza la biografia vaniniana di Francesco Paolo Raimondi e produce una scelta di brani tratti dalle opere del Salentino nella traduzione di Francesco Paolo Raimondi e Luigi Crudo).
• Francesco Paolo RAIMONDI, Tracce vaniniane nell’Adone del Marino?, in E. Russo (a cura di), Marino e il Barocco Da Napoli a Parigi. Atti del Convegno di Basilea, 7-9 giugno 2007, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2009, pp. 347-383.
• È apparsa a Parigi una nuova ristampa anastatica dell’edizione originale dell’Amphitheatrum (Paris, Kessinger Publishing, 2009).
• Didier FOUCAULT, Storia del libertinaggio e dei libertini, Roma, Salerno, 2009.
• Nel Dizionario storico dell’Inquisizione, diretto da Adriano Prosperi con la collaborazione di Vincenzo Lavenia e di John Tedeschi, Pisa, Edizioni della Normale, 2009, sono comparse le voci Giulio Cesare Vanini, Giulio Cesare Scaligero e Giovanni Maria Ginocchio, curate da Francesco Paolo Raimondi.
• Francesco Paolo RAIMONDI ha pubblicato il saggio Vanini dal plagio alle fonti: Leys, Agrippa Fernel, Fracastoro, Lemnio, in S. Ciurlia, E. De Bellis, G. Iaccarino, A. Novembre, A. Paladini (a cura di), Filosofia e storiografia. Studi in onore di Giovanni Papuli, v. II: L’età moderna, Galatina, Congedo, 2008, pp. 365-404.
• Francesco Paolo RAIMONDI, Giulio Cesare Vanini e l’aristotelismo, in E. De Bellis (a cura di), Aristotle and the Aristotelian Tradition. Innovative Contexts for Cultural Tourism. Proceedings of the International Conference, Lecce, 12, 13, 14, 2008, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2008, pp. 311-326.
• Francesco Paolo RAIMONDI, Ateismo e apologetica del primo Seicento. A proposito di Leys, Vanini e Mersenne, «Bruniana & Campanelliana», xiv, 2008, pp. 425-446.
• Nel fascicolo 4 del 2007 (a. lxii), pp. 677-698, della «Rivista di Storia della Filosofia» Emanuela Scribano ha pubblicato un suo contributo intitolato: Le tracce dell’ateo. Da Lessius a Descartes via Vanini, Mersenne e Petit.
• Fernando BAHR ha tradotto in lingua spagnola, prevalentemente sulla scorta della traduzione italiana di Francesco Paolo Raimondi, il quarto libro del De admirandis con il seguente titolo: Sobre los meravilloso secretos de la Naturaleza, reina y dios de los mortales, Buenos Aires, El Cuenco de Plata, 2007.
• Nel fascicolo 4 del 2006 (a. lxi), pp. 953-972, della «Rivista di Storia della Filosofia» Maria Teresa Marcialis ha pubblicato un suo contributo intitolato: Giulio Cesare Vanini nell’Europa del Seicento (recensione della omonima biografia di Francesco Paolo Raimondi).
• G. PAPULI, Studi vaniniani, Galatina, Congedo, 2006 (il volume raccoglie tutti i saggi che l'illustre studioso ha dedicato a Vanini dal 1974 al 1999).
• Jean-Pierre CAVAILLÉ, Dis/simulations Jules-César Vanini. François La Mothe Le Vayer, Gabriel Naudé, Louis Machon et Torquato Accetto. Religion, morale et politique au XVIIe siècle, Paris, Champion, 2002 (volume recensito da F. P. Raimondi in «Zeitschrift für romanische Philologie», Band 121, 2005, Heft 1, pp. 129-132, e in «Bruniana & Campanelliana», IX, 2003, pp. 480-482).
• Didier FOUCAULT, Un philosophe libertin dans l’Europe baroque Giulio Cesare Vanini (1585-1619), Paris, Champion, 2003 (volume recensito da F. P. Raimondi in “Zeitschrift für romanische Philologie”, Band 121, 2005, Heft 1, pp. 132-135).
• Francesco Paolo RAIMONDI, Giulio Cesare Vanini nell’Europa del Seicento con una appendice documentaria, Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, 2005; la seconda edizione aggiornata è pubblicata dall'editrice Aracne, Ariccia, 2014.
• M. LEOPIZZI, Les sources documentaires du courant libertin français Giulio Cesare Vanini, Manduria, Schena, 2004 (Il volume si divide in due sezioni, rispettivamente dedicate alla Aventure humaine e alla Aventure culturelle del Salentino. Nella prima parte di carattere biografico manca una disamina critica della documentazione, che tra l'altro è talvolta maldestramente datata e presenta una confusione tra la produzione archivistica e le testimonianze più o meno tardive, accomunate tutte sul medesimo livello di attendibilità. La linea interpretativa seguita dall'autrice è sostanzialmente quella del Baudouin e ne comprende la ricostruzione spesso lacunosa. La seconda parte è non meno discutibile sotto il profilo scientifico, poiché non distingue criticamente il profilo culturale del Salentino da quello dei cosiddetti libertins érudits).
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CONVEGNI, SEMINARI, CONFERENZE
• Nei giorni 16-19 aprile 2019 si è tenuto a Tolosa, presso l'Università Toulouse-Le Mirail, un mastodontico Convegno su Giulio Cesare Vanini con l'apporto di studiosi di diversa provenienza, i cui atti sono in corso di stampa.
• Nei giorni 7-9 febbraio 2019, in occasione del 400mo Anniversario della morte del filosofo salentino, si è tenuto a Lecce (presso la Sala Convegni del Rettorato) e a Taurisano (Sala Consiliare), il terzo Convegno Internazionale di Studi Vaniniani (Giulio Cesare Vanini: filosofia della libertà e libertà del filosofare), promosso dal Cisv (Centro Internazionale di Studi Vaniniani) e dall'Università del Salento. Vi hanno preso parte i seguenti studiosi (in ordine alfabetico); Simona Apollonio, Miguel Benítez, Lorenzo Bianchi, Mario Carparelli, Jean-Pierre Cavaillé, Ennio De Bellis, Domenico Fazio, Didier Foucault, Marcella Leopizzi, Francesco Paolo Raimondi, Antonio Sagredo, Gabriella Sava, Adele Spedicati. Il Convegno è stato dedicato ai vaninisti recentemente scomparsi (Andrzej Nowicki, Giovanni Papuli, Germana Ernst e Marcial Caballero). Per un'adeguata informativa sul Convegno pubblichiamo in questo sito la Nota introduttiva con cui Raimondi apre il volume degli Atti.
Il volume Giulio Cesare Vanini Filosofia della libertà e libertà del filosofare Atti del Terzo Convegno Internazionale di Studi Vaniniani (Lecce - Taurisano, 7-9 febbraio 2019), a c. di F. P. Raimondi, Ariccia-Roma, 2019, 318 p., comprende i seguenti saggi:
Francesco Paolo RAIMONDI, Nota introduttiva, pp. 13-26;
Domenico FAZIO, Sessant'anni di studi su Giulio Cesare Vanini all'Università del Salento, pp. 29-45;
Gabriella SAVA, Il sonno e i sogni nel De admirandis di Giulio Cesare Vanini, pp. 47-74;
Adele SPEDICATI, Il fenomeno teratologico nell'opera di Giulio Cesare Vanini, pp. 75-89;
Ennio DE BELLIS, La riflessione di Giulio Cesare Vanini sulla tradizione aristotelica del Primo Motore, pp. 93-103;
Marcella LEOPIZZI, Il potere taumaturgico dei Re di Francia: Giulio Cesare Vanini e la ricerca della verità, pp. 105-127;
Simona APOLLONIO, Giulio Cesare Vanini e il teatro elisabettiano: la messa in scena dell'Amphitheatrum aeternae providentiae, pp. 129-153;
Francesco Paolo RAIMONDI, Filosofia della libertà e libertà del filosofare in Vanini dal Rinascimento all'Età moderna, pp. 157-183;
Jean-Pierre CAVAILLÉ, L'incarnazione delle false libertà: Vanini nella letteratura apologetica del Seicento, pp. 185-197;
Didier FOUCAULT, Vanini, le influenze celesti e i processi naturali, pp. 199-209;
Lorenzo BIANCHI, Note sulla fortuna di Vanini nel Settecento francese: da Voltaire a Naigeon, pp. 213-248;
Miguel BENITEZ, Vanini tra gli increduli: il trattato Sur la vérité de la religion dei fratelli Lévesque, pp. 249-286;
Mario CARPARELLI, Giulio Cesare Vanini e la tradizione ermetica, pp. 287-299;
Antonio SAGREDO, Tholosae combustum. Poemetto, pp. 301-307.
• Nel gennaio 2018 è stato formalizzato il Cisv (Centro Internazionale di Studi Vaniniani) con sede provvisoria in Via Eroi d'Italia, 61 - 73056 Taurisano (Le), fortemente auspicato da A. Nowicki in occasione del Convegno sul suo pensiero, tenutosi a Varsavia per il suo 90mo compleanno (2009). Al Comitato Scientifico hanno dato l'adesione gli stessi studiosi che hanno costituito il Comitato per l'erezione a Taurisano del Monumento a Giulio Cesare Vanini. Sul piano operativo ed economico-gestionale il Cisv, sotto la presidenza di Francesco Paolo Raimondi, è governato da un Direttivo (F. P. Raimondi, M. Carparelli, G. Rocca, A. Nutricati, C. Scordella, A. Ciurlia, A. Stifani) e da un'assemblea di soci.
• Nell'ambito del Progetto PRIN 2010-2011 - Unità di ricerca Iliesi – CNR: Il problema anima-corpo alla luce dell'etica tra Rinascimento e Settecento, il 17 e il 18 marzo 2014, nella villa Mirafiori, sede della Facoltà di Filosofia della Sapienza e dell'Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e per la Storia delle Idee, si è svolto a Roma, su iniziativa di Eugenio Canone, un seminario di studi in cui si sono tenute le seguenti relazioni:
Per un lessico di Giulio Cesare Vanini: il rapporto anima e corpo e i suoi riflessi sull'etica (Francesco Paolo Raimondi);
La ricerca della perfezione fisica e morale nell'antropologia di Helvétius (Francesca Puccini);
Per un lessico di Pietro Pomponazzi: il rapporto anima e corpo e i suoi riflessi sull'etica (Francesco Paolo Raimondi).
• Il 28 febbraio 2014 il Comune di Taurisano ha dedicato ad Andrzej Nowicki una sala di casa Vanini: sono intervenuti il Sindaco Lucio Di Seclì, l'Assessore alla Cultura Claudio Scordella e i Proff. Daniele Stasi, Antonio Sagredo, Giancarlo Vallone e Francesco Paolo Raimondi.
• Nel maggio 2009, in occasione del 90° compleanno di Andrzej Nowicki, si è tenuto a Varsavia un convegno in onore dell'insigne studioso polacco: Francesco Paolo Raimondi ha tenuto la relazione Centralne kategorie myśli Andrzeja Nowickiego, pubblicata sulla rivista russa ΣΟΦΙΑ, Časopis Filozofov Slovanskych Krajín, 2014, pp. 345-353.
• Nei giorni 13-15 giugno 2008, sotto l’egida del Centro Interuniversitario per lo Storia della Tradizione Aristotelica, si è tenuto a Lecce nella sede dell’Università del Salento, un Congresso Internazionale dal titolo Aristotele e la tradizione aristotelica. Scienze della natura e problema dell’ambiente. Francesco Paolo Raimondi ha relazionato sul tema Vanini e l’aristotelismo.
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COSTITUZIONE DEL COMITATO PRO ERIGENDO
MONUMENTO A GIULIO CESARE VANINI
• In data 23 giugno 2010 si è costituito in Taurisano un comitato cittadino avente lo scopo di promuovere la realizzazione di un monumento dedicato al filosofo Giulio Cesare Vanini.
L'iniziativa si è estesa a livello internazionale con l'adesione delle seguenti autorità scientifiche e politiche:
Francesco Paolo Raimondi – Promotore
Pier Davide Accendere – Università del Piemonte Orientale
Mariusz Agnosiewicz – Presidente della Polskiego Stowarzyszenia Racjonalistòw
Jean-Robert Armogathe – Ecole Pratique des Hautes Etudes, Sorbonne
Marco Arnone – Fondazione Arnone Bellavite
Julián Barenstein, Università di Buenos Aires
Isabella Bernardini d'Arnesano – Università del Salento
Franco Bozzi – Perugia
Marcial Caballero, Madrid
Eugenio Canone – Istituto per il Lessico Intell. Europeo e per la St. delle Idee (CNR)
Carparelli Mario – Studioso
Jean-Pierre Cavaillé – Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales-Paris
Guido Cimino – Università di Roma – La Sapienza
Fabio Ciracì – Università del Salento
Ennio De Bellis – Università del Salento
Eva Del Soldato – Università di Warwick
Ivan De Masi – Sindaco di Casarano
Germana Ernst – Università di Roma Tre
Danilo Facca – Università di Varsavia
Domenico Maria Fazio – Università del Salento
Didier Foucault – Università di Tolosa
Diego Fusaro – Università San Raffaele di Cesano Maderno
Sossio Giametta – Studioso di Nietzsche e Schopenhauer
Giuseppe Girgenti – Università San Raffaele di Milano
Jan Bolesław Juszczynski – Università Varsavia
Daniel Carlos Lasa, Buenos Aires
Vincenzo Lavenia – Università degli Studi di Macerata
Enzo Ligori – Regione Puglia
Maria Teresa Marcialis – Università di Cagliari
Michał Michałowski – Università di Varsavia
Fabio Minazzi – Università degli Studi dell’Insubria
Alain Mothu – Université de Sorbonne – Paris
Maurizio Nocera – Università del Salento
Andrzej Nowicki – Università di Varsavia
Przemyslaw Nowicki – Stati Uniti d’America
Światosław Florian Nowicki – Università di Varsavia
Gianni Paganini – Università del Piemonte Orientale
Giovanni Papuli – Università del Salento
Lorenzo Paudice – Pistoia
Marian Pażdzioch – Università (Polonia)
Luana Rizzo – Università del Salento
Giovanni Romeo – Università di Napoli
Mirosław Rybka – Università di Wrocław
Antonio Sagredo – Poeta – Roma
Claudio Scordella – Assessore alla Cultura – Comune di Taurisano
Calvin F. Senning – Università del Maine – USA
Krystyna Skuriat – Università di Wrocław
Iwona Agnieszka Siedlaczek – Lublin (Polonia)
Adele Spedicati – Università del Salento
Daniele Stasi – Università di Rzeszów
Andrea Suggi – Collaboratore di Bruniana & Campanelliana
Stefan Symotiuk – Università Marie Curie Sklodowska – Lublin
Jacek Tabisz – Università di Wrocław
Katarzyna Tarnowska – Varsavia
Agnieszka Tecza – Università Varsavia
Remo Tomasi – Università del Salento
Franco Tommasi – Università del Salento
José Manuel García Valverde – Università di Sevilla
Donato Verardi – Studioso
Per le iscrizioni al Comitato rivolgersi a Francesco Paolo Raimondi (Indirizzo elettronico: frapraimondi@libero.it)
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MONUMENTO A GIULIO CESARE VANINI
• Il 19 novembre 2013 si è concluso, con la valutazione dei progetti presentati, l'iter del concorso per la realizzazione di un monumento a Giulio Cesare Vanini, indetto dal Comune di Taurisano. La commissione, composta dall'Ing. Stefano Potenza e dai Proff. Vincenzo Cazzato, Antonio Cassiano, Francesco Paolo Raimondi e Francesco De Paola, ha assegnato all'unanimità il primo premio all'architetto Paolo Prevedini, il cui progetto è pubblicato nella sezione Iconografia del presente Archivio Vanini.
• Il 15 aprile 2016 si è inaugurato il monumento a Giulio Cesare Vanini eretto in Taurisano, opera dello scultore Paolo Prevedini di Napoli. La fusione in bronzo è stata realizzata dalla rinomata ditta Del Giudice di Nola. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre alle autorità regionali, provinciali e comunali, i Proff. Francesco Paolo Raimondi, Didier Foucault, Marcial Caballero e l'Arch. Antonio Ciurlia. Le relative relazioni sono state pubblicate nel 1917 in un apposito volume Taurisano e il monumento a Giulio Cesare Vanini, a c. di F. P. Raimondi, Taurisano, 2017, 200 p., che pertanto comprende i seguenti saggi:
- F. P. RAIMONDI, Storia di un monumento mancato, pp. 19-38;
- D. FOUCAULT, Vanini e Tolosa (1617-1619), pp. 39-55;
- M. CABALLERO, Omaggio a Vanini, pp. 57-62;
- F. P. RAIMONDI, Noterella su Vanini e il processo londinese alla luce di un nuovo documento, pp. 65-72;
- A. CIURLIA, Il restauro della casa della famiglia Vanini: origini e trasformazioni, pp. 73-136;
- F. P. RAIMONDI, Breve nota sui focularia di Taurisano, pp. 137-149;
- F. P. RAIMONDI, La casa natale di Vanini: ipotesi e contro-ipotesi, pp. 151-188.
PUBBLICAZIONI IMMINENTI
• F. P. RAIMONDI, Bibliografia vaniniana del Settecento;
• F. P. RAIMONDI, Bibliografia vaniniana del Novecento;
• F. P. RAIMONDI, La fortuna del Vanini;
• F. P RAIMONDI, Per un lessico di Giulio Cesare Vanini: il rapporto corpo e anima e i suoi riflessi sull'etica.
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