Biografia

Al principio dell’anno viene arrestato a Padova per ordine dell’Inquisizione, insieme con Giambattista Clario e Ottavio Longo. Subisce un terzo processo a seguito dell’ accusa di aver disputato de fide con un giudaizzante senza averlo denunciato all’Inquisizione. Il 3 maggio arriva da Roma l’ordine di sottoporre Campanella a tortura, ordine che verrà reiterato il 21 luglio. L’unico a opporsi al nuovo ordine è Alberto Tragagliolo, già persuaso della colpevolezza di Campanella. Dopo un fallito tentativo di evasione (30 luglio) a opera di alcuni amici dei prigionieri - tra i quali Niccolò Fanti, Antonio Brini, Giacomo Damiani, Antonio Vitali e l’ebreo Isaac Senighi - che ne aggrava la posizione giudiziaria, la causa viene avocata a Roma dal Sant’Uffizio. Il 6 agosto Giacomo Damiani rilascia una completa confessione a proposito della tentata evasione, nella quale fa i nomi dei complici. Il 17 settembre Antonio Damiani abiura e viene degradato: il 6 ottobre viene condannato a morte. L’11 ottobre i tre detenuti entrano nelle carceri dell’Inquisizione romana, dove sono imprigionati da tempo Francesco Pucci e Giordano Bruno. Ai capi d’imputazione si aggiungono le accuse di essere l’autore del De tribus impostoribus e di avere opinioni democritee. Nel corso dell’anno detta una Fisiologia compendiosa e alcuni versi italiani e latini (perduti).

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