Biografia

Il 24 febbraio il Sant’Uffizio condanna il copernicanesimo, il 26 Bellarmino notifica a Galilei il «praeceptum» che gliene vieta l’insegnamento. Nell’estate C. scrive l’Apologia pro Galileo e la invia al cardinal Caetani, che ha il compito di espurgare il De revolutionibus orbium. In settembre, Pietro Giacomo Failla, discepolo di C., scrive a Galilei comunicandogli la stesura dell’Apologia e l’avvenuto invio di questa al Caetani. Rendendosi conto di aver osato troppo, C. approfitta della morte del Caetani nel 1617 per sostenere di aver scritto l’Apologia su commissione dello stesso, e comunque prima della condanna formale dell’eliocentrismo. In giugno è nominato viceré il duca d’Ossuna, che alternerà nei confronti del prigioniero momenti di simpatia ad altri di diffidenza e sospetto, facendo trasferire C. da Castel Sant’Elmo a Castel Nuovo, e poi ritrasferendolo in Castel Sant’Elmo.

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