Biografia

A Paolo V succede Gregorio XV. C. affida al discepolo Pietro Giacomo Failla tre lettere (ad Antonio Caetani, Federico Cesi e Giovanni Fabri) nelle quali chiede la scarcerazione. Il 22 maggio richiede la licenza di dare alle stampe tre testi (il Quod reminiscentur, la Monarchia del Messia e l’Atheismus triumphatus), ma la congregazione dell’Indice gli rammenta che il divieto del 1603 è ancora in vigore. Un nuovo memoriale, nel quale C. richiede la revisione e l’imprimatur per le proprie opere, riceve il 30 giugno un ulteriore rifiuto e anzi, la Congregazione chiede che gli sia impedito di scrivere. Il 28 agosto il cardinal Bellarmino, che pure aveva espresso un parere favorevole sul Quod reminiscentur, segnala diversi passi censurabili nelle opere di C.: la Congregazione conclude che è bene che C. smetta di scrivere. C. replica a Bellarmino con l’autodifesa Ad cardinalem Bellarminum contra censuram librorum meorum (perduta). Bellarmino muore il 15 settembre, probabilmente senza averla letta. Intanto la stesura della Theologia prosegue fino al libro xxi.

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