Biografia
Nel marzo arriva a Napoli la lettera regia da Madrid nella quale il caso viene demandato
al vicerè. Il 26 aprile C. scrive al discepolo Giambattista Contestabile di sollecitare
gli adempimenti necessari alla liberazione presso la Cancelleria a Napoli. Il 15 maggio
il Consiglio collaterale del viceregno delibera la liberazione su cauzione e l’obbligo
di presentarsi ad ogni chiamata . Alla fine di maggio, dopo quasi ventisette anni di
prigionia, esce da Castel Nuovo, diretto al convento di San Domenico . Per ordine del
Sant’Uffizio viene trasferito a Roma di nascosto e imprigionato nel palazzo
dell’Inquisizione .
Il 16 luglio viene riesaminata la causa e considerate le censure di Bellarmino: il
Sant’Uffizio ordina la reclusione nel palazzo dell’Inquisizione. Scrive le perdute Animadversiones ad libellum Parlamenti pro Rege
Christianissimo . A causa della sua infermità viene trasferito dal carcere ad
una cella della residenza del padre commissario, da tenersi loco
carceris, sempre nel palazzo. Il 15 settembre vengono consegnate
all’Inquisizione copie manoscritte del Quod reminiscentur, della Monarchia di Spagna e dell’Atheismus Triumphatus . In conseguenza alle
diffuse voci su un prossimo decesso di Urbano a causa di sfavorevoli aspetti astrali, si
offre di assistere il papa nelle pratiche idonee a scongiurare i nefasti influssi,
secondo le dottrine esposte nell’opuscolo De fato siderali
vitando,
ottenendone il favore. Il 17 dicembre inizia un processo per appurare se C. si sia
adoperato per la diffusione dell’Atheismus e se tale testo sia
stato presentato da lui o da altri. Il 22 dicembre chiede una reclusione meno severa:
non la ottiene, ma viene raccomandato ai guardiani di trattarlo con riguardo. Scrive i
due Discorsi sulla libertà e felice suggezione allo Stato
ecclesiastico, mentre in Germania esce la quinta edizione del Discursus sui Paesi Bassi.