Luigi Guerrini, Schede (2010), scheda 12

ludovico | iusto xiii. regi | christianissimo. | ad | christianae rei patrocinium. | Dedicat Fr. thomas campanella, Ordin. | Praedicat. tres hosce libellos, videlicet: | Atheismus Triumphatus, seu Contra Antichristianismum, &c. | De Gentilismo non retinendo. | De Praedestinatione & Reprobatione & auxiliis divinae gratiae Cento | Thomisticus. | [Marca] | parisiis, | Apud tussanum dubray, via Iacobaea, | sub Spicis Maturis. | m.dc.xxxvi. | cum privilegio regis. [22], 274, [8], 64, [8], 65-344, [1] p. 4°

La precedente edizione dell’Atheismus, a causa del sequestro a pochi mesi dalla sua apparizione, aveva avuto una diffusione alquanto limitata. Una volta giunto a Parigi, consapevole di aver elaborato un’opera di grandissima attualità e di notevole interesse per le discussioni teologiche che attraversavano l’intera Europa, Campanella riprese il testo e, dopo essersi consigliato con alcuni corrispondenti italiani, tra i quali Cassiano Dal Pozzo e Francesco Ingoli, lo ripubblicò, insieme ad altri due trattatelli di pertinente argomento, il De Gentilismo non retinendo e il De Praedestinatione, presso lo stampatore Dubray, dedicando, con abile mossa e altissimi intenti, l’intero tomo al re di Francia Luigi XIII. In Francia la circolazione della nuova edizione dell’Atheismus, e degli altri libelli (anche il De Praedestinatione sarà presto tacciato di simpatie pelagiane e antiagostiniane, favorevoli a una visione del destino umano indipendente dall’azione salvifica della grazia divina), sollevò una selva di discussioni e, pochi anni dopo la morte di Campanella, taluni larghi brani dell’opera entrarono a far parte integrante del noto trattato clandestino Theophrastus redivivus, mentre il nome del suo autore veniva ripetutamente accostato a quello dell’eretico Giulio Cesare Vanini, giustiziato sul rogo a Tolosa nel 1619. Compresa nelle pagine 255-273 di questa edizione dell’Atheismus si trova la Disputatio contra murmurantes in bullas SS. Pontificum adversus iudiciarios, con la quale Campanella, mostrando ufficialmente di voler difendere contro gli astrologi il contenuto delle due bolle Coeli et terrae e Inscrutabilis, emanate rispettivamente da Sisto V e Urbano VIII, interpretava restrittivamente i divieti imposti alla pratica divinatoria e tentava di dimostrare la legittimità e la possibilità di un’astrologia naturale e non superstiziosa.

Luigi Firpo, Bibliografia degli scritti di Tommaso Campanella, Torino, Tipografia Vincenzo Bona, 1940, n. 10, pp. 101-103.
Tommaso Campanella, Lettere, a cura di Vincenzo Spampanato, Bari, Laterza, 1927, pp. 339-343.
Romano Amerio, Della necessità di una filosofia cristiana, Torino, Sei, 1953 (trad. it. del De Gentilismo).
Germana Ernst, Religione, ragione e natura. Ricerche su Tommaso Campanella e il tardo Rinascimento, Milano, Franco Angeli, 1991, pp. 73-104 (sulle vicende dell’Atheismus).

Milano, Biblioteca Trivulziana, Fondo Morando