Luigi Guerrini, Schede (2010), scheda 21

thomae | campanellae | De | Libris propriis & recta ratione | studendi. | syntagma. | [Marca] | Parisiis, | Apud viduam gulielmi pelé, | via Jacobaea, sub signo | Crucis aureae, | m.dc.xlii. [10], 88 p. 32°

Tra l’aprile 1631 e la metà del 1632 soggiornò a Roma, al seguito del cardinale Guidi di Bagno, Nunzio apostolico in Francia, il giovane medico e bibliotecario Gabriel Naudé. Curioso e ben introdotto, egli riuscì a stringersi in amicizia con Campanella, forzandolo benignamente a dettargli un ragionato catalogo cronologico delle proprie opere, arricchito da articolati giudizi su autori antichi e moderni. La sola notizia dell’esistenza di tale operetta, che il Naudé portò con sé ripartendo da Roma, dopo aver promesso di farla stampare, suscitò immediatamente l’interesse dei letterati, i quali speravano che il suo contenuto potesse, dopo tante incertezze, permettere di discernere – come scrisse Leone Allacci – «spuria a propriis, vitiosa et corrupta a puris et incorruptis» nella selva degli scritti che erano stati, e ancora a quel tempo venivano continuamente, attribuiti a Campanella. Lo Stilese, peraltro, aveva nutrito alquante speranze sul Naudé, e durante gli incontri con lui gli aveva permesso di trattenere alcuni opuscoli inediti, dettandogli anche, «stans pede in uno», un’appassionata storia della sua vita, oggi, purtroppo, dichiarata perduta. La delusione che lo colse nel momento in cui si rese conto che l’amico non aveva intenzione di dare alle stampe il suo Syntagma, e che anzi sembrava utilizzarne idee e brani per arricchire una propria operetta di identico tenore e argomento, trovò sfogo in alcune tarde lettere indirizzate a Nicolas Claude Fabri de Peiresc, nelle quali, senza mezzi termini, il francese veniva accusato di plagio. Naudé, chiamato a giustificarsi dallo stesso Peiresc, fornì una versione dell’intera vicenda alquanto diversa da quella riportata da Campanella. Egli sostenne che, appena lasciata Roma, si era adoperato per ottenere l’imprimatur per il Syntagma e, una volta giunto a Venezia, aveva personalmente corretta e riscritta «tout entière» l’operetta, avendola trovata un po’ grezza e bisognosa di limature, inviandola quindi a Jacques Gaffarel per la stampa. Egli ricordò al suo interlocutore che a quel punto Campanella era intervenuto personalmente, scrivendo allo stesso Gaffarel per bloccare l’intera iniziativa, adducendo ragioni di sicurezza. I dati oggi a disposizioni degli studiosi non permettono in verità una ricostruzione capillare della vicenda, e quindi una circostanziata attribuzione di responsabilità a tutti i suoi protagonisti. Nondimeno il fatto fu che il Naudé non pubblicò mai il Syntagma mentre era in vita il suo autore e compì l’opera a Parigi soltanto tre anni dopo la sua morte, dedicando l’impressione al Consigliere regio René Marescot. La stampa parigina decretò, comunque, la fortuna internazionale dell’operetta. Una seconda edizione vide la luce ad Amsterdam, per le cure di Louis Elzevier, che inserì il Syntagma all’interno di un ricco e scelto tomo di dissertazioni che ebbe immediatamente enorme spaccio (Hugo Grotii et aliorum Dissertationes de studiis instituendis, Amsterdami, apud Ludovicum Elzevirium, 1645, pp. 368-413). Nella raccolta elzeviriana erano contenute ventiquattro dissertazioni e tra gli autori rappresentati si trovavano Erasmo da Rotterdam, Hugo Grotius, Kaspar Schoppe, Kaspar Barlaeus e lo stesso Naudé. Una terza edizione della scrittura campanelliana apparve quindi alla conclusione del secolo, per le cure di Thomas Theodor Crusius (Crenius), il quale rivide il testo e lo ripresentò in una miscellanea contenente nove allocuzioni sul metodo degli studî letterarî (De philologia: studiis liberalis doctrinae, informatione et educatione litteraria generosorum adolescentum [...] Tractatus Guilielmi Budaei, Thomae Campanellae, Joachimi Pastorii, Joh. Andreae Bosii, Joh. Schefferi et Petri Angeli Bargaei [...] quos Thomas Crenius collegit, recensuit [...], Lugduni in Batavis, ex officina Davidis Severini, 1969, pp. 167-222), anch’essa alquanto letta e molto diffusa fra i dotti di ogni nazione.

Luigi Firpo, Bibliografia degli scritti di Tommaso Campanella, Torino, Tipografia Vincenzo Bona, 1940, n. 25, pp. 127-128.
Tommaso Campanella, Syntagma de libris propriis et recta ratione studendi. A cura di Vincenzo Spampanato, Milano, Bestetti e Tumminelli, 1927.
Tommaso Campanella, testi a cura di Germana Ernst, introduzione di Nicola Badaloni, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1999, testi a cura di Germana Ernst, introduzione di Nicola Badaloni, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1999, pp. 353-407 (testo latino con trad. it.).

Milano, Biblioteca Nazionale Braidense