Luigi Guerrini, Schede (2010), scheda 3

f. thomae campanellae | de sensu re-| rum et magia, | Libri Quatuor, | pars mirabilis occultae phi-| losophiae, Ubi demonstratur, Mundum esse dei vi-| vam statuam, beneque cognoscentem; Omnesque | illius partes, partiumque particulas sensu donatas esse, | alias clariori, alias obscuriori, quantus sufficit ipsarum | conservationi ac totius, in quo consentiunt; & fere o-| mnium Naturae arcanorum rationes aperiuntur. | tobias adami recensuit, et | nunc primum evulgavit. | francofurti, | Apud Egenolphum Emmelium, Impensis | Godefridi Tampachii. | anno m.dc.xx. [14], 371 p. 4°

Quest’opera, che originariamente portava il titolo latino De sensitiva rerum facultate, rappresenta l’elaborazione di una delle primissime composizioni di Campanella. Il contenuto è ispirato agli argomenti discussi nel corso di alcuni colloqui, svoltisi a Napoli, fra il Campanella medesimo e il celeberrimo mago e naturalista Giovanni Battista Della Porta, a proposito della natura repulsiva e attrattiva delle cose. Giunto a Firenze nel 1592, Campanella dedicò la versione manoscritta della sua opera al Granduca di Toscana Ferdinando I, con la speranza di ottenere da questi un incarico nelle università di Pisa o di Siena. Sfumata, però, questa possibilità, durante un breve soggiorno a Bologna, sulla via di Padova, egli si vide defraudare del testo da alcuni emissari del Sant’Uffizio. Nel 1604, con lena infaticabile, Campanella riscrisse interamente il trattato in sermone italiano, assicurandogli in tal modo una discreta diffusione manoscritta e rimettendone copia all’allora amico e sostenitore Kaspar Schoppe, che ne tentò a più riprese (pare però con qualche ambiguità) una stampa a Venezia presso Giambattista Ciotti. La traduzione latina del nuovo testo volgare, suggerita dallo stesso Schoppe, venne messa a punto direttamente dallo Stilese nel 1609 e consegnata stavolta a Tobias Adami, nel 1613, nel corso del suo soggiorno napoletano. Tornato in Germania, questi finalmente la pubblicò a Francoforte durante il 1620, aprendola con una Epistola dedicatoria Henrico et Rudolfo à Bina Trebae, in data 20 novembre 1619.

Firpo, Bibliografia degli scritti di Tommaso Campanella, Torino, Tipografia Vincenzo Bona, 1940, n. 6, pp. 67-72.
Tommaso Campanella, Opera latina Francofurti impressa annis 1617-1630, rist. anast. a cura di Luigi Firpo, Torino, Bottega d’Erasmo, 1975, 2 voll., t. I, pp. 87-473.
Tommaso Campanella, Del senso delle cose e della magia. Testo italiano inedito con le varianti dei codici e delle due edizioni latine a cura di Antonio Bruers, Bari, Laterza, 1925.
Tommaso Campanella, testi a cura di Germana Ernst, introduzione di Nicola Badaloni, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1999, pp. 411-562.

Milano, Biblioteca di via Senato