Tommaso Campanella, Aforismi politici, p. 108

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purgare, ma non toglier via, e così fa il Papa, riformando
solo gl’abusi.
53. Dunque chi fa nove colonie quanto un secondo legislator
deve esser savio nelle dette cose.
54. La prima lode in sapienza et altre virtudi è del legislatore.
Il secondo onore e bontà è dei regnatori sacerdoti.
Il terzo de’ regnatori laici. Il quarto dei consiglieri. Il
quinto degli giudici. Il sesto degli soldati. Il settimo degli
artefici, tra gli quali più nobili sono i pastori nelle città
montane, come i Svizzeri e i Tartari; nelle piane l’agricoltori,
come in Egitto; nelle maritime i naviganti e mercanti,
li quali, perché fanno grand’utile et imparano da
ogni nazione scienzia, il primo luogo quasi sempre ottengono.
Ma dove l’altre arti a queste prevagliono è roina e
danno.
Legislatores, sacerdotes, magistratus, senatus, iudices, milites,
artifices, pastores, agricolae et mercatores.
55. Li più o men defensori e li più o men governatori
e gli più o men artefici la natura del paese determina, piano
o montuoso, vicino o lontano nelle frontiere a’ nemici, o
discosto, settentrionale o meridionale.
56. Basterebbe dire che tanti pastori ci vogliono e pecore,
quanta lana basta a vestirsi, e bovi tanti e tanti campi che
donino 12 tumula di frumento per uno extra l’ortalizii, et
ogni mille uomini cento soldati e dieci rettori. Ma queste
regole non riescono in prattica, però più farà grano il piano
et il monte più lana, e però si son fatti li cambii e le mercanzie
e, per li soldati, le fortezze.

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