Tommaso Campanella, Aforismi politici, p. 130

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et avviliti. Però ogni divisione è odiosa e col tempo
et occasione apporta male, e più la divisione della religione,
che divide gli animi, i quali dividono i corpi e per conseguenza
l’armi e la fortuna. Sorgerà o Mosè o Scanderbego
contra lo Stato etc.
113. O manca la monarchia per esser troppo grande, che
non si può reggere d’uno, onde si fa compagni che si dicono
conti, i quali vogliono poi da sé vivere e dividono
l’imperio, come avvenne al Romano. Rimedio è di continere
l’imperio fra certi limiti, perché i capitani et i governatori
non s’impadronischino, come fanno i monarchi del
Giappone, che non escono fuori di suoi sei regni; e quel
della China non può acquistare più di limiti che s’ha fatto
di muraglia e selve e mare. Overo tenere appresso a sé i
figli e mogli dei baroni governanti e delli capitani di guerra,
e stringerli con giuramenti, come usa Spagna, e visitarli
per via de’ religiosi.
114. O manca per difetto d’alimento, come Genova e Venezia
potrebbono, per non aver terra da coltivare, e perciò
si sono trovate le mercanzie, e trafichi, e permutazioni di
beni.
115. O per pestilenzia, e perciò il monarca degl’Abissini
si fa la città portatile e muta secondo il tempo, come gli
uccelli et i Tartari fanno.
116. O perché sono occupati da più possenti reggi esterni,
come il regno di Persia da Alessandro Macedone e la soldania
l’Egitto da Solimano re di Turchi. Rimedio è l’amore
e ’l valore de’ suoi procurare, et una soldatesca mantenere,

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