Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 136
poiché è sempre congionto. «Exinanivit se» si prende: «accepit
naturam inanem», ma non però egli è fatto vanità, perché,
stando nel Mondo e ’l Mondo in lui, non però è vano,
e vedo che Dio procede con certo ordine in ogni cosa. Potria
egli far crescer l’huomo in un dì, e non di meno lo fa in 25
anni, e così dell’alberi e di tutte le cose che si fanno nel Mondo,
le quali senza l’arte di Dio non si fanno, e nondimeno con
tempo e modo opera, perché alle cose egli condescende, non
potendo le cose a lui elevarsi.
E però dico che può Dio far quel che non fa, se miri alla
pura potenza, e può far che io sia sole e che ci siano più soli, e
ch’il mondo fusse tutto d’oro et ognuno ricco: ma non lo fa,
perché non può far cosa irragionevole, e se sia ragionevole o
no non potemo noi animuccie serrate nello scuro dentro un
pugno di cervello dar giuditio. Dunque dovemo stimar che
non può migliorare il Mondo, perché Dio fa sempre il meglio.
E se fussero due soli, strugerian la terra, e se ogni cosa
fusse oro, patiriamo la burla di Mida, e se tutti ricchi,
chi faria la cucina?
Mi puoi arguire con li argumenti. Primo, se Christoè Dio,
perché non venne più inanzi a salvar il Mondo? 2, e perché
mò si danna tanta gente? dunque la sua venuta fu vana? e
perché tante altre lasciò perire nel Mondo nuovo? 3, e perché
crea l’anime che si hanno a dannare? /4, e perché un pomo ha
fatto tanto male, che ruini l’universo per sì picciolo peccato
che abbia necessità di incarnarsi Dio, e salvar il Mondo con
un magior peccato? 5, se l’huomo per dissobedienza ha patito
tanto, hora che occide Dio, quanto più patir deve, e non salvarsi
col suo sangue, ma dannarsi? 6, e come il diavolo hogge
può più di lui?\