Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 91

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ordinate molte repubbliche e principati luterani
e calvinisti, i quali assai ragionevolmente puniscono
i vizii e premiano assai le virtù.

Giac. Questo è vero in Vietenbergo, Agosta,
Spira, Dantico, nei Svizzeri e Grisoni e in Ginevra
che diè quasi legge a molti e pur quivi fu il seggio
e instituzione di Calvino, il più perverso di questa
settaccia: medesimamente in Inghilterra, Olanda,
Frisia, Prussia, e Lituania dicono esserci buoni
ordini di vivere e pur tengono quelle nuove opinioni.

Ger. Che ne dite voi, Giacomo?
Giac. Non ci è nazione al mondo più inclinata
alla libertà della settentrionale (disse Aristotile)
testimoniando de Sciti dentro e fuor del Tasso a
ragione, perchè sendo quella gente più forte e
fiera dell’altre, non mai troppo sopporta i governi
assoluti o tirannici; ed è la più malagevole a dominare
di tutte, il che nei Tartari si vede più al
freddo esposti e nei Fugari uomini che stanno
nel mezzo della Scozia, e Inghilterra e nei selvaggi
d’Irlanda, i quali neanche il gioco dell’ordinata
repubblica comportano, per la molta fierezza,
e poca scienza. Ma quelli che convicini
sono al freddo, più repubbliche han sempre abitato
che tutte le nazioni, e i loro regi mai podestà
assoluta non ebbero, ma simile a quella
del doge di Venezia. All’incontro gli Orientali
e Meridionali per esser esausti dal caldo, sottili
di spirito e deboli di busto, e però timidi e adulatori,
sempre vissero soggetti a’ prencipi a’ quali
niuno rivegga il conto; comandava (come si dice)
a bacchetta. Questo i Persiani, Medi, Babilonici,
Egizi e Numidi ci dimostrano, ciò si dice per
lo più che già si sà alcune volte (rare però) essere
il settentrione tiranneggiato, come i Moscoviti
dal Gran Duca passato e i Francesi alquanto
dopo Luigi, che si vantava aver cavato da tutela
i Re di Francia; ma poco durarono in tali paesi
l’insolenze. Similmente anche nel mezzogiorno

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