Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 113
papa, perché non era suo, ma della repubblica, nondimeno s’ingannò
in questo, che non seppe conoscere che questa non era donatione,
se non in voce, ma cessione, et un mettere in commune; onde
la republica non viene privata dell’imperio, ma viene a goderlo in
migliore communità. Dunque pure ha ceduto l’imperio e riconosciutolo
dal papa, perché se san Silvestro gli havesse detto che non
potea tenerlo, certo l’haveria rinontiato, ma restò egli come defensore
della Chiesa authorizato dal papa in quell’officio col grado del
Messia. E che sia vero egli dichiarò, che tutte le cause potessero essere
appellate dal tribunale imperiale al sacerdotale, e non è converso.
E che li sacerdoti son dij, e nullo può giudicarli, e che non conveniva
sedia di regno mortale in Roma, dove stava la sedia celeste di
Pietro. Parte di queste leggi li papi renontiaro per manco discordia et
intrigo, nondimeno quando importa il negotio essi usano l’authorità
di Christo, ponendo e deponendo li prencipi, guastando et conciando
le leggi loro, e le cause mal giudicate rettrattando. E Dio confirmò
in cielo tutto, e l’uso lo dimostra, che tutte le controversie
importanti son decise dal papa. Gregorio settimo depose Arrigo
quarto imperatore. Innocentio terzo Ottone quarto. Innocentio
quarto Federico secondo, et altri Childerico inetto al regno, e Leone
terzo ha diviso l’imperio e fatto l’occidentale in persona di Carlo
Magno; et Gregorio V ha creato gli Elettori e dal papa ricevono la
corona, l’ontione, e la conferma, e la spada. Alessandro sesto divise il
mondo novo tra li regi di Castiglia e di Portogallo. Altri pose tributo
al re d’Inghilterra. Altri privò del regno il re di Navarra. Altri
riformò quello di Portogallo. Altri minacciò all’ongaro, se non servava
il voto, di privarlo. Altri depose Manfredi, e Ruggiero, e crearo
duchi, e prencipi, e deposero, e fecero tutto quello che è profetato e
promesso a Hieremia in persona di Christo: Posui te super gentes, et
regna, ut evellas, et destruas, aedifices, et plantes. Né mai questa profetia
si verificò perfettamente, se non nel papato, e corrisponde a
quella universale di Pietro, Quodcumque solueris etc. Il medesimo
vuole l’extravagante di Bonifacio ottavo, e prova con raggioni naturali
et authorità che Dio secondo san Dionigio regge li inferiori, per
li superiori ordini, e che tutti sono obligati a pagare le decime in
segno di giurisdittione, e che per poter reggere bisognano ambe le
potestati in uno, massime a chi tutto il mondo ha da reggere, dove ci