Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 83
CAPITOLO IX
CHRISTO ESSERE STATO RE IN TEMPORALE, E
SPIRITUALE ET AMBE POTESTATI HAVERE ASSUNTO
COME VERO MESSIA, E QUELLE ESSERE RESTATE NELLA
SUA CHIESA PER ADEMPIRE TUTTE LE NATURALI
RAGGIONI, ET ASPETTATIONI, ET PROFETIE
Contro quelli che dicono, che Christo non fu signore in temporalibus
et spiritualibus, io asserisco l’opposito, et dico che fu re universale
d’ogni maniera, Heres universorum, rex regum, dominus dominantium,
iudex vivorum et mortuorum. Non solo come Dio, ma
pure come huomo iure redemptionis et unionis humanitatis cum divinitate,
la quale creò, e ristorò poi gli huomeni in carne. Primo, perché
Christo è la stessa raggione prima, essentiale, eterna, et ogni
dominio è fondato su la raggione; ergo pende da lui, come da capo il
membro, e come splendor del sole; secondo, s’incarnò questa sapienza
per insegnare a noi tutti, anche a prencipi d’indrizzar questa vita
all’altra eterna, e per far questo è necessario haver ambe le podestà.
Terzo, era Dio signore del temporale e del spirituale; dunque
Christo essendo Dio, e sapienza, gli tocca anco il spiritual regno, et
temporale, perché questo non si può guidare senza sapienza. Quarto,
ogni regno ha legge, e la legge è regola della sapienza, e della raggione,
a cui sottoponemo le passioni, et operationi nostre. Dunque
ogni regno ha potestà da Christo.Quinto, perché il regno irraggionevole
non è regno, e li regni dunque d’infedeli, in quanto si guidan
con raggione, son christiani implicitamente, in quanto deviano non
sono christiani.Sesto, concede il Soto, Covarruvias e Bellarmino, et
altri assertori, che Christo sia solo re in spiritualibus, haver preso
anco tanta authorità, quanto basta a correggere gli erranti del regno
celeste, di cui dicono Christo solamente si dichiarò re. Dunque
segue, secondo loro, e così affermano, che può annullare le leggi perverse
de prencipi, deponere li scismatici et heretici, et pigliare tutti li