Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 460

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Art. 9
Argomento nono del suo mancamento cavarsi da ciò, che l’offesa altrui e
la difesa propria di loro sta nel mendacio manifesto.

Sesto (sic) argomento di lor ruina è che tutto il valore è fondato
supra il mendacio, e non han virtù se non apparenti, e dicono: Flagellum
inundans, cum transierit, non veniet super nos, quia mendacio protecti
sumus, posuimus spem nostram mendacium.
E però dice Dio: Spes vestra
non stabit
, etc. Quanto mostrano non è vero, né il valore, né il consiglio,
né la religiosità, né la gentilezza, ma tutto è appoggiato in altri.
E quando perdeno, fingono di vincere. E se ben per qualche volta vale
questo simulare, al fin poi roina e fa contennendo il principe e lo
regno. Le bugie che dicono contra Francesi, che son tutti eretici e
imbriachi, e che quanti non sono della fazion loro son eretici, e altre
simili cose, valeno appresso il popolaccio e poco tempo, ma non con
savii e con l’altre nazioni, ma irrita le altre a levarsi quella ingiuria che
essi a tutti attribuiscono.
Art. 10
Argomento decimo, dal subitaneo crescimento il presto mancamento.
Tutte le cose false, che hanno più apparenza che esistenza, presto
cresceno e presto mancano, secondo la filosofia e l’astrologia, però li
torrenti crescenti con acqua strana delle piogge

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