Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 506
perché l’Imperatore e li principi austriaci han dato licenza e autorità,
nonchè permesso l’eresia, e mossero con questo esempio nei popoli di
principi catolici un prurito di libertà falsa e tentativo d’esser liberi di
conscienza. La qual non donò il duca di Baviera, perché non ebbe i
gran contrasti da suoi popoli e sedizioni che avennero in Francia, dopo
che Carlo V fè il decreto dell’Interim.
4. Bisogna anche dichiarar ch’il re di Francia non chiamò il re di
Suecia eretico in Alemagna per sua elezione, né per servirsi di lui
nell’eresia, ma fu l’Imperatore che per dar Mantua a Spagnoli ingordi
disarmò l’Imperio e lo diè in preda a protestanti. E il re di Francia, per
difender il duca di Nivers suo vassallo da questa ingiustizia, condescese
che il re di Suecia intrasse a molestar l’Imperatore, perché lasciasse
d’affliger i Cattolici d’Italia. Item, non si servì di lui come eretico, ma
come forte e potente ad abbassar il commun flagello. Così si serveno
nelle guerre de’ cavalli e cameli et elefanti, come bestie irrazionali per
noi, o d’altri irrazionali, ma come forti e commodi ad eseguir la guerra.
Né anche Francisco I si servio di Barbarossa per ricever o dilatar la fede
di Mahomet, ma per resistere con la sua forza alle forze di Carlo V. Vero
è che suol questo poco ben succedere. E casa di Valois ne patì la pena, ma
Ludovico XIII non è reo di questa chiamata, sendo d’altri protestanti
chiamato, e per liberar, come ha liberato, l’Italia da schiavitudine, non
che Mantua. E Dio contestò al suo buon intento, con far morir il re di
Suecia, che in vero si può dire chiamato dall’Imperatore, mentre
disarma l’Imperio e assalta l’innocente duca di Nevers, e dà