Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 552
e Europa, e Lutero ne fe’ perdere 40, perché mentre tra loro contendeno
o combatteno questi duoi Re, il Papa non può unirli contra il
Turco, né contra eretici, e il Turco sempre piglia qualche regno da
noi. Poi, quando si accordan i principi cristiani contra il Turco, questo
subito fa pace coi nostri. Li quali, desiosi di terminar li litigi, la concedono
con la perdita inante fatta, e tornano a guerreggiare, e il Turco
a pigliare. Vedi l’istorie, e proverai questo. E se Carlo V non lasciava
predicar Lutero per frenar il Papa a giustificar la causa sua contra
Francia e altri, oltre gli altri interessi, e s’erano uniti, non introducean
il Turco, né permettean l’eresie. Vedi anche le rovine succedute pria
per questo regno: mentre li Greci coi Latini, e li Suevi coi Normandi,
e li Angioini coi Soevi, e l’Aragonesi con l’Angioini contrastano, s’è
perduto tanto paese, dui Imperii, Terra Santa e gran parte d’Europa.
Per questo bisogna creder, che mai Spagna possederà con sicurtà il
regno di Napoli, mentre ci sono Francesi e re loro nel mondo. Né li
Francesi ponno possederlo sicuramente, mentre Spagna ha re e signoria.
Né dunque la Cristianità può restar di perdersi tutta, come già si è
perduta la maggior parte (umanamente parlando, perché Dio può far
altrimenti). Dunque il re di Francia deve a tutti Cristiani e al Papa far
un notorio che non manca per lui metter questo regno in man del
padre commune, e toglier la rovina del Cristianismo, se re di Spagna
vol fare il medesmo, perché con questo o vorrà o no Spagna: se vol,
verrà questo bene; se no, restarà in lei tutto l’odio di Cristianesmo e
del clero, e il desiderio che Francia vinca, etc., e ricuperi Terra Santa,
e si scoprirà la poca devozione di Spagna verso la fede, e la bugia con
che si vantano esser difensori di quella.