Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 272

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Deve anco trattare con alcuni che si sono insignoriti dell’isole, e
tutti capi di quelle fare che restino signori assoluti, e si dividano da
Inghilterra come altre fiate hanno fatto.
Deve poi {Spagna} trattare ancora con i signori principali d’Irlanda che,
morta la regina, si faccino da sé una repubblica o regno, promettendo
singolarmente a tutti in secreto d’aiutarli: tanto più che i cattolici, e
massime i frati francescani, sono amatissimi in quest’isola, e convengono
più di costumi e clima con Spagna per la vicinanza che con
Inghilterra, e ci son molte genti che vivono errando, e poco comportano
l’imperio, le quali sono devote a cattolici, e di esse è bene servirsi,
come di quelli ancora fugaci, che stanno fra Inghilterra e Scozia.
Queste e altre cose si possono cominciare a fare per eseguire poi,
dopo la morte d’Elisabetta, molti disegni.

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