Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 278
XXVII
Della Fiandra
seu Germania bassa
Non senza gran ragione re di Spagna si sforza occupare la sua
rebelle Germania bassa, Valdireno e Belgio prima detta, in modo che
gli costa quel che possiede più sangue che non ha acqua e più oro che
non ha pietre. Imperoché, acquistati questi paesi, li è facilissimo l’imperio
del mondo, potendo e Francia e Alemagna indi soggiogare agevolmente,
e l’Inghilterra atterrare, e tutti i popoli settentrionali snervare
e da loro assicurarsi, onde Cesare, superato Belgio, il settentrione
tutto li parve poco, onde poi passò in Inghilterra.
Ma per espugnar l’inglese armata non ci è più opportuna possanza
che quella d’Olanda e Zelanda, etc., la quale è di navi in più numero
e in mare espertissima già che ha più città fondate in mare, come
Venezia, e di feroce gente abbondantissima, onde potrebbe l’Inglese
vincere e assicurare la flotta del Mondo nuovo, e navigare con li Portughesi
il mondo attorno, e fondar colonie e vincere nazioni, e mercanzie
grossissime esercitare. Pertanto si deve forzare ad ogni modo
Spagna di vincere questa impresa, la quale si è resa difficilissima per
l’indiscreto modo di trattare tenuto con tali popoli: onde io dirò le
trascuraggini fatte nel guerreggiare dalli Spagnoli, acciò nell’avvenire
siano cautelati, e mostrarò il modo come si potriano vincere questi
popoli sottilmente.
Sendo i settentrionali per natura inclinati alla libertà licenziosa,
onde mai re dominò loro, se non politicamente con poca autorità,
imperoché son assai multiplicabili per la