Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 40
caldo, come s’usa in Egitto, s’avvivano così come dalla madre che
con suo calor li cova, e similmente l’ova del serico in Calabria vicino
al fuoco si svegliano a formarsi: dunque essa anima caldo spirito
bisogna che sia. La carne putrefatta, in luogo caldo, vermi
produce, e l’urina, nella polvere, pulici, e l’ontuoso sudore umano,
scaldato, pidocchi. Ma io, forse solo nel mondo, non ne produco,
e posti sopra me muoion presto e si estinguono, perché il
mio calore a loro non è proprio, essendo io asciutto e spiritoso,
d’escrementi tenui, risoluti e non atti a fare scorza allo spirito. E
Aristotile conobbe questo, quando disse: «Nelli putrefatti facilmente
si generan gli animali, perché è, nell’umore, spirito, e nello
spirito, calore, sì che tutti gli enti in qualche modo sian pieni d’anima».
Ecco, dentro nel cascio e ne’ legni putridi e carni, il calore
agitarsi, che, sendo attivo, sempre age, né mai si scorda della
sua nativa attività, e così spirito tenue produce, che, non potendo
esalare, agita la mole sua e la stacca dal restante del corpo, e così
poi l’organizza per viverci dentro; e tutto questo fa il calore da sé,
come principale agente, senza esser guidato da altra causa principale.
Ma, sì come nelle nubi e nel fieno stretto, genera fuoco, senza
che altra forma di fuoco lo guidi, così nelle putrefazioni genera
anima, senza che altra anima l’ammaestri.
Dunque, non è instrumento come altri pensa, se non di Dio solo,
come l’altre forme; e Aristotile nella Meteora disse che «la separata
caldezza, che nella putrefazione si parte, compone e architetta
i corpi animati», e componere il corpo, chiaro è che sia officio
dell’anima che ha d’abitarlo. E altrove, in ogni seme dice essere
il calor fecondo simile all’elemento delle stelle. Talché è
chiaro che il calore fa l’animale; e non dal grembo della materia,
ma di calore e di materia attenuata l’anima si produce e costituisce.
E noi veggiamo le rane, d’acqua grossa, viscosa, cadente nella
polvere calda l’estate, subito fatta scorza e spirital sottilezza,
dentro a quella prodursi; e spesso ho visti crini di cavalli nelle acque