Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 265
bolliva, s'alza l’acqua in tal lato et s'abassa là dov'era
il sole et nella parte opposta dove si faceva il concorso;
et si fa detto concorso nell’opposta parte alla seconda quarta
per l’altre sei hore del giorno. Et così caminando di quarta
in quarta, sempre riesce che sei hore la medesima parte
di mare cresca et cali, come caminando il fuoco attorno la
pentola bollente sempre fa due elevationi e due depressioni
opposte. Vero è che si variano questi flussi et
reflussi incontrandosi a terra et nelli stretti, perché nella
costa della Guinea et nel mare del Bordeo non di sei in
sei hore si fa l’augumento, ma variamente. Di più in Pisa,
a Genova non ci è tal moto, perché il mare è sottile et i
vapori dentro a lui ingenerati hanno facil essito et non
dànno affanno al mare. I mari grossi gonfiano l’estate
quando il caldo grande gli può assottigliare, e l’inverno
stan caldi, quando i sottili - perché il calore è poco - si
scompigliano, non potendo i vapori da quello esser tratti
fuori, come nel Golfo Persiano et nel mar Indico s'esperimenta.
Le stelle erranti pure fan gran divario dove s'accostano
col moto obliquo. I mari Gothi et Germani et