Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 299
lungo disforme et robusto caldo non vien liquefatta alcuna
pietra, ma ben da piacevole uniforme et lungo assai, questa
di materia dissimilare - cioè di composti liquori sottili et
grossi - nacque, da cui lungo caldo essalando a poco a poco,
le parti rimanenti quasi quello seguendo et abbracciando
s'indurano. Et però gran caldo non le scioglie, ché le parti
tenui svaporando, le rimanenti più s'indurano,
come avviene al diamante, il qual poi dal blando calore e
lungo viene sciolto, perché ugualmente si scioglie et non
essala quel che prima ei vince. Onde col sangue del becco
meglio si fonde, perché quello pian piano penetra et apre,
et quello che scalda riman col resto a disponerlo ritenuto
da tal liquore proportionato in grado contraposto alla sua
ligatura. Però si deve stimare che il caldo vehemente di
reverbero potrebbe liquefar ogni durezza in lungo tempo,
ancho di diamanti, pria calcinandola se sono parti ineguali,
ma del tutto fondendola se equali. Dunque i christalli
da lungo freddo ingemmati nell’Alpi et altri paesi settentrionali
si fanno, et li diamanti per lo più sotto
i Tropici et l’Equinottiali. Benché il christallo di rocca
habbia origine dal caldo liquefaciente et poi ingemmante
- onde vegeta in forma cubica e cinquangola -, nondimeno