Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 115
siano reviste da sacerdoti di quel loco principale che Dio eleggerà,
come fu Gerosolima, et hoggi Roma, e si dolse con il popolo d’Israel
quando volle divider l’imperio dal sacerdotio. Dicendo a Samuel:
Non te abiecerunt, sed me, ne regnem super eos, perché a Dio piace il
regno sacerdotale e con miracoli del cielo lo protestò. Nondimeno
condescese alla durezza loro, come condescese alli sacrificij d’animali,
secondo Hieremia dice, et Ezecchiele, quia dedit ei praecepta non
bona, et san Clemente dichiara dottamente, aspettando il tempo di
fare un’ostia sola. E così aspettò di unire il sacerdotio e il regno come
promisse a David, e disse ad Osea: Dedi eis regem in furore meo, auferam
in indignatione mea. Ma sorto il Messia poi: Erit rex imperans
omnibus unus, dice Ezechiele, David pascet eos etc. et Zaccharia: Erit
domus David sicut domus Dei, per il sacerdotio aggiunto. Et si noti
bene la politia che pose Christo alla Chiesa secondo san Paolo, perché
Gubernationes et Opitulationes, che son li governi temporali,
stanno in quinto loco doppo l’apostolica potestà.