Tommaso Campanella, Monarchia di Spagna, p. 306

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persona del re con arte inusitata, altrimenti ogni sforzo è
vano.
Diecinove, se un forte e savio capitano del re di Spagna mostrasse
ribellarsi e andasse a nemici, col tempo pigliando credito, sarebbe fatto
capitano a guerra delli stati loro contra Spagna, e così poi darebbe
l’esercito e gli stati a Spagna, come fece Zopiro, capitano di Dario,
donandogli Babilonia, alla quale finse fuggire col naso e faccia tagliata
da Dario per pigliare credito, e come fece Sinone a Troia, e uno figlio
di uno de Tarquinii, cioè il Sesto, in Ardea, fingendo aver fugito dal
padre, dove, presa autorità, gli diede l’imperio di quella città, o potrà
i capi della repubblica abbassare con accuse, ecc., come fece lo stesso
Tarquinio.
Però Spagna ha bisogno di un gran fedele e saggio capitano per
questo, e non di uomini come Antonio Perez, infedeli.

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