Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 123
son moralità e cerimonie che alla universalità del mondo possan
convenire, e mentre amano il color negro anche nei denti,
come pur i Cataini, è segno di mala openione.\
Li migliori sono li Chinesi, per la giustitia salda e politica
rationale; ma non di tutti vitii si purgano, /et han molti Dei,
e fan gl’amici Dei, e li adorano vivendo: questo è segno di
poco buona Religione, e le cerimonie son empie, mentre biasteman
l’idoli loro, e li gittan al fuoco, e poi l’accarezzano
secondo la sorte che li mandano. Son dediti alla libidine, si
comprano le vergini per tre docati l’una, e finalmente non ci è
nelli morali e cerimoniali precetti purità divina, né possibilità
di conversione a tutte nationi.
Chi mira poi all’Indi, dove i Bragmani mantengono leggi
ab antico, troverà molte cose buone, ma molte soperstitioni
di non occidere animali, di tener tanto conto de le vacche,
come si fosser in loro passate le anime humane, fan Dei le
piramidi e pietre, lasciarsi mangiar da pidocchi: alcuni si astengono
dal coito per certo tempo, e poi lo fanno publicamente
con tutte le donne, reputandosi impeccabili per meriti de la
vita passata. Cosa usata da santoni macomettani in Africa.
Finalmente caminai per tutte queste nationi e leggi, e viddi
che son buone in che si accostano alla legge de la Ragion prima,
e male in che si allontanano. Direi delli tartari, e di Giorgiani,
e poi del Monopotapa et Abissini, che son christiani,