Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 168
tanti peccati, e per altre cause trovar tanti animali, e massime
la gente povera. Di più, sempre si fa qualche scrupolo contra
la giottoneria di sacerdoti, che godeno delli peccati, perché
corrano assai sacrifitii, e si vede che li popoli ogni poco
e per ogni cosella quella legge. E san Pietro la
stimò giogo insopportabile, e si conosce fatta ad tempus, perché
non mangiar carne di porco era utile a quel tempo che il
populo era leproso, uscito dalla servitù, et in Palestina non è
buono il porco come a nostri paesi, e molte simili astinenze di
cibi si conosce poco utile in altre regioni. Onde si vede che
Dio non fece quella legge per sempre, né per tutte le genti,
poiché non a tutti e sempre è utile e rationale, et era gran
sporcheria sempre ontarsi di sevo e di carne, et uccider bestie
in chiesa, e Dio condescese per fin che venia il vero culto: che
essi non poteano disbrigarsi dall’usanze di Egitto, come Ieremia
e s. Clemente insegnano.
La Macomettana non ha sacrifitio si non di orationi, /ma
questo è argumento di impietà, sì perché a Dio particolar
modo esteriore si deve in protestatione che solo i sacerdoti
possano farlo, sì perché d’antichristo è profetato da Daniele
che dovea toglier via il sacrifitio, e Macometto è uno dei
suoi gran precursori e capi. L’oratione è a tutti comune: che
bisogna il sacerdotio si non vi è sacrifitio? Il prencipe dunque
secolare è più ch’el sacerdote contra ogni ragion divina et humana.
Di più, questo lor culto non ha fatto genti sopranaturali,
divini e miracolosi, che con estasi e prove stupende e
profetie certissime mostrano comunicar con Dio per tale culto.