Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 61
in Dio distinte participalità, che altra Idealità è quella
de l’huomo che quella del cavallo: ma però una Idea sola è di
Dio, et esso Dio: chi vol saper questo, quanto può humanamente
in Metafisica vedrallo\.
Hor dirai ancora: perché lascia Dio li peccatori e li polci e li
serpi e tante legi inique, et altri mali, li quali alli prencipi
humani è imputato a malvagità permetterli, nonché farli? E
perché fa quelle cose che han da esser male e dannabili? Andate
alla Metafisica e lo saperete. Vi basta qua haver che non
son male rispetto a Dio et al tutto, e che il male non ha essenza,
ma rispetto, e che le mosche e vespe et altri etc. son fatte
per mover l’aria, per darci esercitio, per farci accorti che non
stiamo in otio. Et a me che son vigilante mi diede gratia che
non nasceno pidocchi nel mio corpo, e ponendomili adosso
poco dopo pereno.
/E certo si vede che, se non ci fosse travaglio nel mondo,
l’huomini sempre dormeriano, e sariano ignoranti: se non per
le carestie, non anderiano per il mondo a cercare vitto, e mirare
gl’effetti di Dio ammirabili, e la scienza saria corta. Dopo
trovato il novo hemisfero si vede mirabilmente multiplicata.
Si non fosse guerra, sariamo otiosi, stolidi, pigri, podagrosi,
gonfi di mille mali, e la tirannia prevaleria, e li peccatori non
sariano puniti. E se non ci fossero dispute et heresie, non si
arriveria sottilmente il vero; ma quando siamo pigri a filosofar
le cose celesti, Dio le permette.