Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 87
e tal fuoco non luce per la caligine terrena. E per questo è
anche più afflittivo e puzzolente, perché il fuoco non bruggia
le materie pure e sottili come egli è, e si vede che l’aria
e ’l cielo non ponno ardere se non dove ci è caligine e grossezza,
perché lo brugiare è scaldare, attenuare e movere: il
che hanno le materie celesti, però non lo patiscono, ma non
le terrestri.
Onde io ti dico che più pena è il giaccio che ’l fuoco, perché
è più dissimile alli corpi e spiriti humani, e che nel purgatorio
è più proprio il fuoco, per attenuare e disfar le macchie.
Dico, di più, che può Dio senza freddo e tenebra mantener
la terra, che non sia disfatta dal sole, allontanando il sole e le
stelle, e che non per questo che la terra mancasse, il mondo
saria chaos, se non quanto agl’enti terreni, ma tutto ben saria
cielo e distinto anche in molte stelle, come hor son distinte pur
senza freddo tra loro. E li spiriti son distinti e l’intelletti come le
luci diverse, che si atraversano in tante guise, e fanno tanti angoli
ignoti a voi, et a noi legiadri nella prospettiva celeste.
E ti dico ancora che verrà tempo presto che la terra sarà
purgata in superficie come christallo, raccoglierà le tenebre
nel centro, e non le mandarà suso, cessarà la generatione e
corruttione e morte e guai. E questo è degno pensiero del
Creatore per un gran suo fine, e non disfarà la terra in
cielo, perché resti il carcere degl’empii.
E già, se miri, il sole, per far questo effetto, è calato in giù
e le stelle ancora, e son mutati li cardini celesti, e gl’apogii et
eccentricitati. Studia bene questi miraculi, et annuntiali al
Mondo, che è venuto il tempo che disse s. Pietro: «Coeli magno
impetu transient, elementa calore solventur, terra autem
et quae in ea opera sunt exurentur».
Camina Dio con numero, peso e misura, e devi bene stimare
esser conveniente al sommo bene togliere ogni male dal