Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 108
ch’esperimentò, talché il senso è il lume per cui si vede quel che
sta nel buio. Ma quando l’uomo sa una cosa col senso, non cerca
più ragioni, né argomenti. Nullo va cercando con argomenti se ci
sia il Mondo nuovo dopo che il Colombo il ritrovò, nullo cerca se
il sole è lucido, se l’uomo si muove, perché il senso il dimostra, né
si dimanda causa perché il fuoco sia caldo, essendo questo noto
al senso. Ma si dimanda perché è caldo il pepe e il vino, perocché
ad alcuni sensi è ignoto. Però Aristotile s’inganna dicendo che il
senso non rende causa delle cose, e la ragione rende, dunque è
manco certo, perché rendere causa è dichiarare da chi avviene
quel ch’è incerto. Ma il senso è certo e non vuol prova, ché egli è
prova; ma la ragione è conoscenza incerta, però vuol prova; e
quando s’adduce la prova e la causa, si piglia da un’altra sensazione
certa. Però, discorrendo perché il pepe è caldo al gusto, si
risponde perché nasce in luoghi caldi sotto i tropici di terra arsiccia;
e questo si sa per altri che l’han visto o per altre simili prove
di cose nate in luoghi caldi. Dunque sapere per discorso è di
cose dubbie per le certe accertarsi, e un senso strano nel simile è,
non proprio.
Però Dio sapientissimo nulla cosa sa per discorso, che saria imperfezione
grande, ma per sapienza, perché a tutte cose è interno e
tutte a lui. Gli angeli han discorso perché non ogni cosa sanno, ma
da una argomentano l’altra; e sant’Agostino dona alli demonii e agli
angeli argomento, non che sapienza; ma son velocissimi ad argomentare
che par che non si faccia con tempo, e così il fuoco è veloce
di sagacità che penetra ogni cosa, onde Davide disse che Dio
fa gli angeli spiriti e li ministri suoi fiamme ardenti, e gli uomini
dotti con brevi discorsi arrivano quel che cercano sapere, e gl’imperiti
con molti. Però io sto assai a far un conto, e il mercante subito
lo fa, perché più prove et esercizio ha fatto di numerare.
Quinci puoi vedere che ogni ente se stesso conosce e sente con
certezza, e non con discorso, e le cose che fa, per sé naturalmente
senza discorso le fa. Così l’anima organizza il corpo e move e
regge, e la pianta dalla sua anima è formata senza discorso, ma solo
col senso del proprio essere e del proprio bene, con li quali la