Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 126
mezzo di questa retrogradazione, sendo vicino a terra e sotto il sole
arrivati, pigliano più luce e si alzano innanzi, e fansi matutini vedere
innanzi a lui, ma tanto si alzano poi, sin che per l’ampiezza
del giro caminano meno, e si restano col sole, e si fanno altissimi,
e tornano al primo ballo amoroso loro.
Similmente Saturno, Giove e Marte, quando sono col sole, pigliano
gran luce e valore e si levano altissimi, e son detti nell’apogeo
del finto epiciclo. Poi, non resistendo il moto del sole con il loro,
che per l’altura sono più veloci innanzi come più vicini all’empireo,
caminano sì che il sole pare restar dietro; ma quanto più si
discosta, più essi calano verso terra, e il moto innanzi è più veloce;
et essendo Saturno per 108 gradi, e Giove per 117, Marte 133 discosti
dal sole, s’abassano verso lui non osservando li medesimi gradi
perché quello ch’è più alto più presto pate la mancanza del sole
e più presto cala, e corre innanzi più che le stelle fisse, pigliando
circolo angusto, onde si veggono vicini a terra più grandi e luminosi;
e quanto più il sole si discosta s’abassano, e quando stanno in
diametro si fan vicinissimi a noi che stiamo in mezzo tra il sole e loro,
quasi inchinandosi per fruire la sua luce, e si dicono retrogradi
dagli astronomi, perché caminano più del solito e avanzano
le stelle fisse, e poi il sole avvicinandosi, cominciano ad alzare, e
nei medesimi gradi che calarono si alzano, e per l’ampiezza del giro
caminan meno, e si dicono diretti, e sempre al sole riferiscono la
gloria loro. Vero è che in alcuni luoghi del mondo si abassano e
alzano straordinariamente, non solo essi, ma anco il sole, dal che si
vede che hanno alcuno consenso o con le stelle fisse in quelli luoghi,
s’è vero che gli apogei sono stabili, come dice Tolomeo, o con
lo spazio del mondo, o con qualche virtù fuori del mondo a cui si
levano come ferro a calamita, se si mutano gli apogei, come dice Copernico
e si prova con esperienza. Ma tutte queste essere operazioni
di ben conoscente virtù negar non si deve.
Pure la luna ha il proprio apogeo e perigeo instabili, e l’ordinario
del sole, il quale si alza sempre nelle congiunzioni e opposizioni,