Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 134
CAPITOLO 6
Del senso dell’aria e de’ venti simile allo spirito animale
Non è dubbio, appresso i sacri scrittori, che l’aria sia parte del cielo
meno pura e sempre travagliata da vapori e dal freddo e dall’ombra
terrena. Tal pare a san Basilio, perché Moise scrive, e Salomone,
che gli augelli stan nel cielo e nel firmamento, e tutti gli
scrittori illustri latini dicono il medesimo: Plinio, Seneca, Virgilio,
Lucano, Varro. E perché si è visto il cielo sentire, non si può all’aria
negare, se bene il suo senso è più perturbato. Lo spirito degli
animali in aria continuamente esalar si sente dalla debilità che
ne resta per la fatiga e fame, e il subitaneo ristoro del spiritoso vino
e degli odori mostrano lo spirito aereo e che si nudrischi d’aria,
poiché, sendo l’aria infetta, subito lo spirito s’aggrava, diventa
languido e non può far l’opere della vita, onde il sangue non si
purga per lui e s’infetta, e quindi nasce la pestilenzial febre che
tutto il paese ammorba, perché l’aria a tutti commune fu infetta
da vapori fetidi esalanti dalla terra dopo lunga arsura bagnata dalla
pioggia, overo da moltitudine di cadaveri o d’acque di paludi.
Questi vapori grossi aggravano lo spirito leggiero, e con il calor
molto gli vincono il calor nativo, e lo convertono in grosso vapore
e l’uccidono. Però a me l’estate, quando ho spirito poco e
sottile, mi dispiace l’incenso, ché il suo odore vince il mio; e rimedio
ottimo è contro la peste e gravezza di testa scaldar l’aria, e
attenuare, e odorose cose incendere, e odorifere vivande magnare
e fiori odorare, ma non cavar sangue come s’usa da medici imperiti,
perché lo spirito ha bisogno di nutrimento e di purga, e non
il sangue, benché al fine sponte poi si guasta, non sendo dallo spirito
affinato e mondato; e Ippocrate sagacissimo disse che l’Austro
aggrava il capo, fa sonno, scioglie il ventre per la sua grassezza;
Borea serena il capo, stringe il petto, accresce li sensi per sua
sottilezza. Or se lo spirito d’aria si nutre, talmente che Varrone si
crede che l’anima sia aria respirata e riscaldata nel cuore e sparsa
poi per le viscere, e Aristosseno dice che serve per mano a movere
l’armonia del corpo che è l’anima, è forza a dire che l’aria pur senta;
e perché a lei lo spirito esala come a suo simile, qual l’acqua al