Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 14
CAPITOLO 6
La risposta d’altri scienziati contro il senso delle cose
contener errori notabili
Ma dicono molti che Iddio faccia dentro a loro questi atti, e Anassagora
pare l’autore, mentre vuole che il caos sia distinto dalla
mente separata, e però dalla stessa mente direbbe che il fuoco in
su è levato e l’altre cose in giù, poiché ella distingue e ordina; e così
la medesima Mente prima fa le generazioni e corruzioni separando
e congiungendo. Gabriel teologo al medesimo s’appiglia,
quando dice che non il sole luce, ma Dio nel sole; né l’uomo parla,
ma Iddio nell’uomo; né si muove il fuoco, ma Iddio nel fuoco.
Altri dicono che queste opere son fatte dagli angeli, e sant’Agostino
par che così voglia nel libro De cognitione verae vitae, affirmando
che le procelle e venti non da sé, ma dalli demoni et angeli
si movono; e Temistio con altri Peripatetici all’intelligenza
non errante corrono. Alessandro e Avicenna par che dicano l’istesso
con Anassagora, e Galeno, De formatione foetus, s’ammira
di questa mente e a lei dona la formazione degli animali, come
i Platonici ricorrono all’anima del mondo, e Basilio e Agostino applaudeno.
Molti teologi alla prima Sapienza, che opera sempre,
l’attribuiscono.
Io rispondo a queste opinioni tutte che sian male intese o contengano
errore, perché, se l’opere di Dio son perfette (come dice
Moisè), avrà Dio largito ad ogni cosa quelle virtù che bastano alla
conservazione loro; e perché nulla facultà è più necessaria, in
tanta varietà di cose, che la conoscenza del simile che ci serba dal
nemico che ci strugge, è forza dire che questo sentimento sia in
tutte le cose naturali; et esperimentiamo in noi che la fuga del male