Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 15
e sequela del bene nasce dal senso di quelle, poiché quel male
che non sentiamo non fuggiamo. Né anco gli animali la rete che
non veggono schivano, né le pecore il lupo non visto, né il dardo
non sentito: così il fuoco e la terra e ogni altra cosa, se non sentisse,
non fuggiria, né segueria. Di più, in ogni cosa ci è l’appetito e
amore e l’odio e abborrimento, e ogni amore nasce dalla conoscenza
della cosa amata; e l’amor naturale, dunque, da conoscenza
naturale.
Però, se concedono che il foco appetisce andar su, conosce dunque
che quivi sta il suo conservativo e giù il distruttivo, laonde è un
negare la natura e forma alle cose dicendo che Iddio va in su col fuoco
e luce col sole; et è errore manifesto, perché le forme spesso errano,
dar l’errore a Dio. E segue che pur non l’anima nostra voglia
e senta, ma Dio senta e voglia in lei così il bene come il male, il che
trapassa l’empietà di Calvino, che dice che Dio spinge l’animo a
mal oprare, e non ch’egli solo operi il male, ma con noi. E se un simile
è all’altro simile per la forma, per questa stessa sentirà quello,
non per altro. E certo Anassagora, donando la mente separata, bisogna
che le cose tutte per violenza tiri all’ordine loro, o che esse
vadano da sé obedendo. Dunque senso han d’obedire, perché questo
obedire è operare secondo la natura che Dio ha dato all’ente, o
saria forza confessare che Dio si faccia forma delle cose, poich’egli
opera in luogo delle forme; e questo è perverso errore, e Anassagora
lo conobbe; però fa la mente astratta.
Dio opera in tutte le cose come causa prima, donando l’essere
e virtù d’essere e operare, e concorrendo a gli atti loro in quanto
all’essere vanno, non in quanto al non essere, il che alle cose naturali
è mancanza e a noi peccare, come provai in Metafisica, che
il peccato non ha causa efficiente, ma deficiente. Ma con questo
è vero che le forme operano, e il fuoco scalda, e la terra affredda
e grava; queste medesime ragioni mostrano che le cose ageno
da sé, e che l’anima del mondo o la natura commune provvede
al tutto imparando da Dio; ma alle particolari azioni, agenti
particolari ricercarsi. Formò Dio il mondo e creò le cose e diede