Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 162
sole, talché bisogna mettere senso e consenso tra le cose celesti e
terrestri, perché non solo il leone e il gallo sono solari, ma l’erbe
e metalli han consenso col cielo, come prova la calamita; e da questi
esempi la verità dell’astrologia si conosce, e la virtù della sapienza
occulta che magia gli antichi appellarono.
Quinci si può notare come non solo le cose della natura hanno
il consenso a quel fine per cui sono fatte, ma quelle anco dell’arte,
perché la medesima anima del mondo guida l’una e l’altra, onde sono
similissime; e in mare ci è pesce catena, lorica e vescovo, e ogni
cosa dell’arti umane. Però, essendo fatta la nave per moversi in mare,
ha qualche consenso a questo fine, poiché vedemo un’altra nave
dal medesimo peso e forma esser più restia al corso, perché ha
manco consenso; e sí, come vedremo poi, la casa pigliarsi la lepra,
e la vesta, perché si multiplica in loro, non per vapore ma con macchie
contagiose come in noi (né bastano odori e fuochi a purgarle
che non vada serpendo la macchia leprosa, come scrive il sapientissimo
Mosè e nel seguente libro si dirà), così bisogna dire, e più,
che il legno abbia il senso della navigazione, il quale dalla remora
gli è tolto, per stupidità che induce in lui, e si va ampliando, e tutta
la nave stupisce, e ripugna al natural suo moto. E come il senso
del can rabbioso in noi si multiplica e ci fa canini, e quello della tarantola
in essa ci muta la temperie, così fa la remora nel legno, proporzionato
alla sua passione, come il leone a patire dal gallo, l’elefante
dal sorice, il pescatore dalla torpedine, e il tamburo di pecora
da quel del lupo; laonde proibisce Moisè ancora che non si faccia
vesti di lana e lino, perché, come si prova, durano poco, ché
sono dissenzienti, né che semi diversi in una stessa terra si gettassero,
perché ci è antipatia, come tra il caulo e la vite, e non allignano,
e resta l’odore e qualità dopo il raccolto, e fa male al sopraveniente
seme avverso, poiché il senso resta dopo molte mutazioni,
come nel seguente libro vedrassi.