Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 217
da una manica, l’altro dall’altra delle forbici, si girava solo con impeto.
Io stupito volsi provare, e invocai Dio in aiuto che non mi
lasciasse gabbare dal demonio, e, fatto il medesimo, mai non si
muoveva il crivello se non al nome di quella persona sola; e purgatomi
l’animo confessandomi, e fatto orazioni, trovai sempre il medesimo;
dal che si vede certo che l’aria consapevole ciò faceva.
Ma gran pericolo è che non intervenga il diavolo, ancorché si
dica per san Pietro e san Paolo, che queste sono le sue arti e modi
d’arrivare ad ingannare altrui, come insegna la santa teologia.
Di questi effetti, se fussero naturali, si può pensare che sian rari,
perché non sempre l’assente è disposto a patire, così come non antivede
la pioggia l’uomo come il corvo, né si sogna dell’amico altri
che l’amico pensoso, come sopra scrissi. Per questo li magi
cercano il tempo dalle stelle, come diremo.
Or che possa mover le stelle, l’aria e le tempeste un incantatore,
e le biade seccare, io non posso intenderlo, perché non tanto
vale la parola e l’imaginazione che possa mutare il cielo, il mare e
l’acque.
Può qualche cosa nelli disposti soggetti, perché l’affetto in
quelli cresca, come nel fascino; ma nell’aria e nel cielo mancando
va sempre, come il moto dato al virgulto e all’acqua dentro la conca.
Dunque, quel che si scrive delli magi d’Africa e di molti Tartari
che possono questo fare, è credibile per arti del demonio, che
abita in questi estremi, come Tolomeo conobbe, più che altrove;
e come il demonio il faccia, esso l’intende. L’imaginazione può
nell’imaginante, ma non fuori, se non è messa ad esecuzione d’altri;
ma l’astuzie del diavolo non si credono se non dalli esperti, e
io posso far fede a tutto il mondo della sua malvagità, e sono certo
che, come uomini santi e scelerati sono nel mondo, così sono
angeli pii e empii, e ognuno di loro vorria crescere il suo numero
e compagnia. Né penso che Trismegisto sia stato grosso a
non conoscere questo, quando dice che l’uomo fa li dèi che parlano,