Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 232
Or se le febbri e altre alterazioni vogliono tanta osservanza celeste,
assai più si deve pensare nell’altre cose soggette al tempo.
Però è necessario la natività dell’infermo sapere, per questo e per
tutte l’altre azioni, perché un’influenza nuoce ad uno, ad altro giova,
e quel che giova all’amico giova pure a te e agli animali amici
all’uomo, e quel che nuoce a te nuoce agli amici, per il simbolo, e
così tra l’animali e ogni cosa s’esperimenta, ché patendo il mare
patiscono tutte l’acque, e se Saturno in Vergine fa brucoli, nuoce
a noi e agli animali nostrali come buoi, cavalli.
Osservare in tutti i mesi gli aspetti della luna, è necessario; ne
gli anni, mutanza del sole per ogni quarto, ogni venti anni le magne
congiunzioni, e nel mezzo li periodi delli pianeti; nelli secoli
li trigoni, apogei, eccentricitati, obliquitati, solstizi et equinozi, e
insieme l’origine delle gran cose, come di leggi e religioni e monarchie,
e incendi, guerre e diluvi, e quel che in loro poi fan variare
gli ecclissi e le comete del corso ordinario; e ogni dì la posizione
del sole con gli altri pianeti, e ogni quarto dì l’entrata del sole
negli angoli, perché il resto si conforma a quelli, e ogn’ora i Caldei
osservaro un pianeta particolare, e dal principio del giorno in
cui uno di loro regna, posero i nomi alli giorni, e questa dottrina
ancora dura fra noi. Ma io stupisco di tal successione, perché
quell’ora, altra è in un paese, altra in un altro, e il pianeta si trova
debole e male affetto, onde non veggio che possa dominare. Poi,
pensando che si donano le successioni all’etadi, che camina la luna
fino alli 4, Mercurio alli 14, Venere a 22, il Sole a 41, Marte a
56, Giove a 68, Saturno a 98, e che ogni anno ci è il progresso d’ogni
segno che ha manifesta forza nelle natività, m’induco a credere
quest’altra successione, ma che sia di virtù debole e insensibile,
e che se il pianeta è invalido, ha la sua vicenda che più tosto
nuoce; e che ogni orizzonte ha le sue, onde sono infinite moltiplicazioni,
com’è il numero delle cose conformemente. Or che si gira
il mondo tutto, si può sapere che ogni grado in cielo ha per zenith
il suo in terra, e la constellazione vincere dove sovrastà: così
delli ecclissi e comete dirai, sopra li regni, provincie e cittadi, cosa
a Tolomeo e agli antichi ignota.