Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 233
Li Caldei, secondo Cicerone, si vantano 70000 anni avere le
stelle osservato; ma Callistene scrive ad Aristotile da Babilonia
solo 5000; e dell’origine del mondo 1’istorie son varie; solo la
Bibbia mi dà certezza; ma il conto degli anni non è numerato da
tutti in un modo; però far la natività del mondo è impossibile; ma
da quella si scopririeno grandissime cose.
Dunque, l’osservanza dell’ore, degli aspetti, delle direzioni e
progressi suoi e del mondo e della legge, e di quelli ai quali si applica,
con li transiti particolari considerando, si rende perfetto il
mago nelle sue operazioni.
Più, bisogna ogni metallo e pietra e pianta e animale sapere
qual segno ha per suo simbolo; così delle provincie e regni e leggi
e costumi, e a qual pianeta soggiace; e mirar bene che l’universali
constellazioni vincono le particolari, e quelle della communità
quelle dell’uomo; onde muore per peste, per guerra e in mare con
gli altri chi ha poca significazione di morte. Lo stesso dirai delli
buoni eventi: però, con fortunati vivere, sempre fortuna s’acquista,
o si diminuisce il disastro. Di ciò son gran prove.
La natività del regno vince quella del re. Il segno che in Austro
domina, serve in Borea. Dove Saturno regna a noi, a loro regna il
Sole e la Luna, ma di tutte quest’arti farò un libro, se Dio vorrà.
Le cause manifestai in Metafisica.
Tutte l’azioni perfette di magia naturale han bisogno d’osservare
il tempo, come la medicina mostra, l’agricultura, la navigazione;
e per accrescere qualche cosa, la luna crescente, per scemare,
la mancante; e d’ogni pianeta il medesimo nel dominio e depressione;
e d’una operazione simile all’altra simile si transferisce
l’influenza simile.
Chi non sa che il satellizio del luminare giova alla compagnia