Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 91
di simile in simile senza fine è atto di cosa partecipe dell’infinito;
e benché le belve da un simile all’altro scorrano ciò avviene
perché tutte le conoscenze vengono dalla prima sapienza e però
son tra loro simili; ma chi più è elevata e chi meno.
E non perché l’essere è univoco all’aria, alla terra e al sole, anzi
a Dio, secondo Scoto teologo, resta che il sole senza fine non
vinca la nobiltà della terra; né perché gli uomini sono sapienti e
Dio sapiente, resta che Dio senza comparazione non sia più dell’uomo
sapiente. Ma come potrà il sole aver dato discorso infinito
sopra se stesso all’uomo, se tutta l’anima umana fusse spirito,
solo dal sole ingenerato?
Che li animali non abbino sì gran discorso, si vede, perché da tal
discorso è nata la conoscenza dell’infinito Dio, e gli fur fatti sacrifici
e tempii e dottrine sacre, le quali tra gli animali non sono. E
quantunque alcuno adori la luna, come gli elefanti, e altri il sole,
come il gallo, e altri altra cosa, non però hanno a Dio infinito inalzata
la religion loro. Ben si deve stimare che tra l’api e animali gregali
ci sia conoscenza confusa della divinità, perché ogni cosa ama
il bene, e in confuso tutti il primo bene presentiscono. Ma questa
chiara scienza dell’infinito invisibile nell’uomo solo è manifesta per
l’operazioni, e la religione de’ bruti è solo verso le creature finite visibili
e superiori manifestamente per li beni temporali che da loro
ricevono, ma quella dell’uomo è verso l’infinito bene invisibile e
per beni eterni, con disprezzo delli beni temporali.
Di più, nullo ente opera oziosamente le sue azioni maggiori,
ma tutti le drizzano al fin loro certo per natura; ma l’uomo ha per
sue nobilissime operazioni la religione e scienza, la quale più tosto
saria travaglio alla vita corporale che utile. Dunque è forza che
altra vita a lui si convenga e che l’anima sua communichi con la
divinità, del che n’hanno fatto fede tanti sapientissimi e ignorantissimi
e d’ogni condizione uomini, che con sangue sparso, con miracoli,
con testimonianze, con fervenza di spirito e certezza d’asserzione,