Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 194
per lui, a cento di più. E veramente fu così, perché
mangiavano quel che lor era dato, e mai lor mancò, e viveano
del vangelo, e le fatiche che prendeano per non dare scandalo
di avaritia erano voluntarie, e quanta gente acquistavano a
Dio era fedele a loro più che parenti et amici carnali, e fondaro
questa chiesa c’hoggi si vede di tanta importanza, e così
godevano delli guai come delli piaceri, anzi più, se ben ti accorgi.
Dunque nullo sospetto ci è di menzogna. Che se in
questo si fondavano alli primi colpi di nemici si rendeano.
Molti hebrei e turchi e mali cristiani negano l’istorie del
vangelo e degl’apostoli, e dicono che ci è falsità, e che nel
tempo lungo pigliaro credito. Et in Fiorenza certi macchiavellisti
posero le mitre alli apostoli in statua, e la frusta appresso,
col titolo: Per falsarii.