Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 33
pugneriano, né vi saria generatione, né destruttione di loro, e
dove fosse posta la pietra in aria si resteria, e il fuoco in terra,
e non si alzeria, et ogni cosa staria confusa insieme. Dunque il
senso è che li distingue e guida, perché ognuno sente il simile
e ’l contrario, et ama il proprio essere, e però odia il nemico, e
tutte queste conoscenze senza dubio vengon da la prima sapienza
Dio, e sono dove più chiare, dove più oscure; ma noi
goffi non conoscemo altro senso che quel degl’animali, il quale
è serrato, e si manifesta per fenestra e forami, e dire che il
vento non sente perché non ha sensorii, occhi et orecchie,
tanto è quanto dire che non si move perché non ha gambe.
Di questo scrissi nel libro De sensu rerum. Ma quando non
sentissero, bisogna che siano spinti da causa conoscente, dunque
ci è la prima conoscenza divina, di cui tutte participano.\
8. E per la stessa ragione vidi che tutte le cose si serrano fra
loro per non intercipere vacuo, che è destruttion della machina
e dell’animal universale, come a noi è destruttion lo esserci
diviso il braccio dal busto o altro membro, e si proprio senso
o comune li colliga, è forza conoscer la prima sapienza in questi
atti. Ma di questo altrove.
Hor dico che la vita beata consiste in conoscer questa
prima causa e farsi simile a lei, e di lei godere, e che tutti
principati humani senza lei son vanità, come la filosofia di
Epicuro.
9. La fabrica poi d’ogni animale securamente fa esclamar
l’huom che la mira come Galeno in laude e riconoscimento
del creatore. Che ha posto l’ossa come fondamento de la fabrica,
perché possa star anche ritta, e perché si pieghi ad ogni